’Maiscoltori’ regala 300 euro ai dipendenti

L’azienda dona a ciascuno dei ventidue lavoratori una importante somma per sostenere le famiglie in un momento difficile per l’economia

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Un bel regalo di Natale in un momento duro per tante famiglie. I 15 dipendenti tra fissi e stagionali e i 7 impiegati della cooperativa Maiscoltori si troveranno ben 300 euro in più nella busta paga di dicembre. Un gesto di attenzione, precisano dalla presidenza, per i nostri collaboratori che potranno affrontare un pò meglio le crescenti spese energetiche. Questo dopo le recenti elezioni che hanno portato al vertice della cooperativa di servizi di Pontelangorino a Codigoro, Riccardo Monzardo ed il vice Sergio Vassalli. Proprio sul fronte energetico le Maiscoltori si sta muovendo con la solita efficacia ed efficenza, poichè saranno installati, in 5 delle 6 colonne essiccanti, nuovi bruciatori alimentati a Gpl così da usare questi ultimi o quelli già esistenti, a metano, sulla base di quale sarà il carburante che costa meno. Un impianto capace di essiccare, complessivamente, 30.000 quintali al giorno di cereali. Previsto anche prossimamente, sui tetti dei capannoni, l’installazione di un impianto fotovoltaico, della potenza di 500 Kilowatt, al costo di circa 600.000 euro, una spesa che si recupererebbe nell’arco di un quinquennio, grazie al risparmio di energia nei mesi estivi, quando la cooperativa ha il massimo di richiesta di energia, che raggiunge anche i 580 Kilowatt, mentre nel rimanente periodo dell’anno, la vendita di energia consentirebbe altri introiti per circa 30.000 euro. "Una scelta - precisa il direttore Marco Beccari - per consentire alla nostra cooperativa di essere protagonisti del nostro futuro, fornendo servizi migliori a prezzi più competitivi". Continua la sperimentazione dell’arachide che ha raggiunto i 70 ettari coltivati per un totale di circa 2.800 quintali venduti, "sgusciati", sul segmento di mercato nazionale ed estero. Una struttura che offre, dalla semina al raccolto, l’affiancamento di tecnici specializzati ai propri soci, che seppur quasi dimezzati di numero ha visto il raddoppio dei terreni coltivati, portando la media aziendale dagli iniziali 12 ettari di media agli oltre 30 attuali.

"In questo modo - conclude Beccari - possiamo garantire ad aziende come Barilla, anche nella normale rotazione agraria, sempre quelle quantità e qualità di prodotti, certificati, poichè lavorati a parte, con un apposito disciplinare e con la possibilità, durante la consegna, di trattarli e conservali, separatamente, garantendone la massima purezza".

cla. clasta.