Maltempo in Emilia Romagna: la pioggia fa respirare il fiume Po

Grazie alle precipitazioni, il livello idrometrico del fiume è salito alla quota più alta da inizio anno. Coldiretti: “Bene l’acqua ma nubifragi e grandine causano solo danni”

Ferrara, 3 maggio 2023 – E’ allerta rossa per criticità idraulica fino alla mezzanotte di oggi sui principali affluenti del Reno. Dunque, anche nella nostra provincia. Lo ha stabilito il Centro coordinamento dei soccorsi (Ccs) convocata dalla prefettura di Bologna, cui ha partecipato Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile. Nel frattempo, ieri, quattro unità dei vigili del fuoco di Ferrara sono partiti per Massa Lombarda con un gommone leggero per aiutare i soccorsi a seguito dell’esondazione del Sillaro (video). Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Infatti, stando ai dati emersi dall’ultimo monitoraggio effettuato da Coldiretti, il livello idrometrico del fiume Po è salito al livello più alto dall’inizio dell’anno per effetto delle precipitazioni "che sono importanti per salvare le semine primaverili di mais, girasole, soia e riso".

Pioggia e maltempo fanno alzare il livello del fiume Po
Pioggia e maltempo fanno alzare il livello del fiume Po

A preoccupare, tuttavia, "sono le bombe d’acqua e la grandine per i danni irreversibili che provocano alle coltivazioni in campo". "La secca del Po – sottolinea Coldiretti – è rappresentativa della situazione in cui si trovano fiumi e laghi nel nord Italia con le ultime precipitazioni che rappresentano una boccata di ossigeno anche per circa 300mila aziende agricole in difficoltà per il lungo periodo di siccità che colpisce anche le colture autunnali come il frumento, l’orzo, l’erba medica e le altre foraggere".

Si potrebbe dire, dunque, beneficio a metà. Se infatti le precipitazioni sono attese "per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente, soprattutto se accompagnati da grandine – aggiunge la Coldiretti –, provocano danni irreparabili alle coltivazioni e ai frutteti ma anche frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento". La caduta della grandine nelle campagne "è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro", scrivono dall’associazione degli agricoltori. D’altra parte la grandine colpisce "i frutticini proprio nei primi giorni di formazione in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione".

L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude Coldiretti – si manifesta "con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne". Un problema , quello dei cambiamenti climatici e dei relativi effetti – tendenzialmente devastanti - "sul quale occorre riflettere con attenzione".

Il monito arriva da Alessandro Bratti, segretario generale dell’Autorità di Bacino del Delta del Po. "Queste piogge sono state un beneficio per il versante nord-ovest – spiega – e, a Pontelagoscuro, inizieremo a toccare con mano questi effetti benefici tra un paio di giorni. Tuttavia, per il quadrante Sud, nella zona del Bolognese e della Romagna, c’è un alto rischio di alluvioni". Si passa, insomma, "da un estremo all’altro: prima una gravissima situazione siccitosa, ora un’allerta per via delle bombe d’acqua".