"Mancano camerieri: i giovani non lavorano nei weekend"

Secondo il maestro dei fornelli è cambiata la mentalità: "Prima era prioritario trovare un impiego, adesso è più importante avere tempo"

"Mancano camerieri: i giovani non lavorano nei weekend"

"Mancano camerieri: i giovani non lavorano nei weekend"

Non è il primo chef che lancia l’allarme, puntando l’indice sulla mancanza cronica di personale, dovuta, presumibilmente a un cambio generazionale di esigenze e priorità nell’ambito del mondo del lavoro. Giovanni Maria Ragazzi, chef de ’I piaceri di Lucrezia’, oltre a essere dietro i fornelli di un noto ristorante di Ferrara, è anche insegnante alla scuola alberghiera. "I giovani non vogliono più lavorare come camerieri e come chef nei ristoranti", spiega lo chef. E poi prova ad analizzare il problema: "Fino a prima del Covid per loro era importante trovare un impiego, adesso è più importante avere tempo. Non sono disposti a lavorare fino a tarda notte o nei giorni di festa". Per lo chef è in atto un cambio di mentalità: "Si preferisce mettere al centro la propria sfera personale, piuttosto che il lavoro e la carriera. Si accetta di non guadagnare pur di avere tempo per uscire e stare con gli amici. Con quali soldi? Forse con quelli dei genitori". L’Alberghiero è ancora un’ottima scelta per chi vuole trovare un lavoro il prima possibile? I diplomati diventeranno tutti grandi cuochi e finiranno a fare i giudici di MasterChef? La sensazione, infatti, è che molti dei ragazzi che scelgono di fare l’Alberghiero abbiano questa ambizione. "Lecita, ma figlia della superficialità – conclude Ragazzi –. Per i tredicenni lo chef è quello che strilla alla brigata, quello che controlla i piatti al pass, quello che va in televisione e fa la star, quello che in tasca ha un sacco di soldi. Quando si inizia a frequentare la scuola, i primi nodi vengono al pettine. Si inizia a capire che per andare avanti servono passione, impegno, volontà, dedizione".

m.r.