Mareggiate a Lido di Volano, chiesto lo stato di emergenza

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LIDO DI VOLANO

La Regione Emilia-Romagna, con una lettera firmata dal presidente Stefano Bonaccini, ha inviato la richiesta al Governo di deliberare lo stato di emergenza nazionale per la durata di dodici mesi per far fronte ai danni causati dalle eccezionali avversità atmosferiche tra mareggiate, piogge e raffiche di vento che hanno colpito i territori delle province di Ferrara, Ravenna, Forlì Cesena e Rimini dal 22 novembre scorso (in cui si è registrata la marea più elevata dal 1976), al 5 dicembre. L’atto fa seguito al decreto del 23 novembre scorso, quando lo stesso presidente Bonaccini aveva dichiarato lo stato di crisi regionale, per la durata di 120 giorni decorrenti dalla data di adozione, per gli stessi territori. "C’è bisogno di risposte adeguate e tempestive - commenta Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile -. Come Regione, ci siamo messi al lavoro subito con interventi di somma urgenza, per 4,2 milioni di euro. Dopo la dichiarazione dello stato di crisi regionale, ora è stata trasmessa al Governo la richiesta di deliberare lo stato di emergenza nazionale, con l’assegnazione delle risorse finanziarie fondamentali per affrontare le gravi conseguenze del maltempo e consentire un pieno ritorno alla normalità". Al momento, e secondo una prima stima, si calcolano oltre 27 milioni di euro per danni a beni pubblici, attività di soccorso e assistenza alla popolazione, interventi di massima urgenza per il ripristino dei servizi pubblici e delle infrastrutture strategiche. A ciò si aggiungono più di 9 milioni per danni a edifici privati e attività produttive, per una cifra complessiva che supera i 36 milioni di euro. In questo contesto, sono stati ingenti i danni che sono stati registrati sul litorale ferrarese, concentrati in modo particolare a Lido di Volano, dove la mareggiata ha colpito stabilimenti balneari e provocato la grave rotta dell’argine di difesa a mare ‘Madonnina’ che ha aggravato l’ingressione marina nell’abitato e nella pineta. Una rotta che ha richiesto intenso lavoro da parte della Protezione civile per mettere in sicurezza l’argine. Senza dimenticare i danni rilevati nel territorio comunale di Goro.

Valerio Franzoni