Massacrò la compagna, niente abbreviato

Negato il rito alternativo (con sconto di pena) a Saverio Cervellati. L’uomo che uccise Cinzia Fusi sarà processato dalla Corte di Assise.

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di Cristina Rufini

FERRARA

Sono trascorsi esattamente undici mesi da quel 24 agosto. Da quando il cuore di Cinzia Fusi, 34 anni, si è fermato, dopo aver lottato alcune ore per vivere. Uccisa dal compagno Saverio Cervellati, 53 anni, con cinque colpi di mattarello alla testa, al culmine di una lite per gelosia. Almeno stando alla ricostruzione della Procura di Ferrara. Ieri il giudice dell’udienza preliminare Danilo Russo ha rinviato a giudizio Cervellati per omicidio volontario, aggravato dal legame sentimentale. Decisione presa al termine di un’udienza molto tecnica e articolata, cui ha assistito in videoconferenza dal carcere anche l’imputato, apparso attento, a tal punto da prendere appunti. La prima udienza del processo davanti alla Corte di Assise di Ferrara è stata fissata al 5 ottobre prossimo. Ammesse come parti civili, oltre i genitori di Cinzia e i cugini anche le amministrazioni comunali di Copparo e Riva del Po, alla cui costituzione si era opposta la difesa dell’imputato.

Erano le prime ore del 24 agosto 2019 quando Cervellati, dopo una lite, una delle numerose tra la coppia, ha afferrato un mattarello che la vittima aveva nel bagagliaio della sua auto e l’ha colpita ripetutamente alla testa, riducendola in fin di vita. In realtà Cervellati e la giovane compagna avrebbero dovuto trascorrere un sabato al mare. Erano le 7 circa, Fusi e il compagno erano nel garage accanto al negozio Spendi Bene di Cervellati, a Copparo. Si stavano preparando per trascorrere un sabato al mare, quando c’è stato il massacro. Lui dice per gelosia, per quello che Cinzia gli raccontava delle sue frequentazioni. Lei non può replicare. Fatto sta che l’imputato l’ha colpita ripetutamente alla testa, fracassandola e lasciando la donna in una pozza di sangue. Cinzia è morta qualche ora dopo, intorno a mezzogiorno, al pronto soccorso dell’ospedale di Cona, dove era stata trasferita. Una relazione in profonda crisi quella tra la Fusi, che lavorava nel negozio Spendi Bene di Cervellati, e lo stesso proprietario, sposato e con figli. E quella gita al mare doveva essere l’occasione per capire se c’era la possibilità di recuperare il rapporto, nato 6 anni prima e che negli ultimi tempi si era notevolmente incrinato, anche forse per i 18 anni di differenza. Ma quella gita al mare non c’è stata, Cinzia è caduta sotto i colpi e la violenza del compagno.

Il rapporto tra vittima e carnefice, le fasi dell’omicidio, e quelle che l’hanno proceduto e seguito saranno passate al setaccio davanti alla Corte di Assise di Ferrara, attraverso i racconti di inquirenti, testimoni e conoscenti. "Sono soddisfatto dell’ammissione di tutte le parti civili – ha spiegato il legale che assiste i genitori di Cinzia, i cugini e gli enti locali, l’avvocato Denis Lovison – che era stata contestata, perché è molto importante per i due Comuni sempre impegnati nella lotta alla violenza contro le donne. Così come è stato importante che il giudice abbia ammesso la costituzione dei parenti di Cinzia, considerando che i suoi genitori hanno gravi problemi di salute e non possono assistere al processo. E’ fondamentale che la famiglia della vittima ci sia. Una costituzione che non ha come fine l’ottenimento del risarcimento che sappiamo impossibile, ma per esserci e non lasciare Cinzia da sola". Il giudice Russo ha anche respinto la richiesta di rito abbreviato e quindi dell’eventuale sconto di pena. "Era prevedibile – commenta il legale che assiste’imputato, l’avvocato Elisa Cervellati – E’ la legge ora che lo vieta. Soddisfatta che non sia stata contestata la premeditazione che dalle indagini, appunto, non è emersa". "Prendo atto con soddisfazione dell’ammessa costituzione come parte civile del Comune di Copparo, nonostante l’opposizione della difesa dell’imputato. La decisione del giudice conferma la giusta scelta dell’Amministrazione di intraprendere tale iniziativa: la comunità è stata duramente colpita da questo tragico evento. Ora attendiamo fiduciosi lo svolgersi dell’iter giudiziario, che seguiremo con attenzione, ad ulteriore testimonianza della concreta vicinanza alla famiglia di Cinzia".