Massimo Gardellini morto, addio all'artista di Codigoro

Ha firmato, tra le altre opere, la scultura-simbolo dedicata allo Scariolante

Massimo Gardellini aveva 77 anni

Massimo Gardellini aveva 77 anni

Codigoro (Ferrara), 23 aprile 2019 - Si è spento l’altra sera il professor Massimo Gardellini, 77 anni, scultore di grande talento; oggi alle 15.30 nella chiesa del Rosario di Codigoro si è svolto il funerale. Lascia la moglie Carla, la figlia Annaclaudia e i nipoti. Ma lascia anche una traccia importantissima del proprio talento, come pittore e scultore; la sua ultima mostra, con quadri, sculture, acquerelli e tempere, a dicembre nella sede della Pro Loco.

L’artista ha insegnato educazione artistica alle scuole medie e al Liceo scientifico di Codigoro; è stato direttore della Scuola d’arte e artigianato artistico al Centro culturale ‘Palazzo del Vescovo’, impartendo ad allievi privati nozioni per dipingere, modellare la creta, cuocere ceramiche e porcellane. Ha realizzato gli acquerelli del volume dell’antologia del Premio letterario Caput Gauri di Codigoro, del 2004, con anche poesie di Gianfranco Rossi e Roberto Pazzi. La sua terracotta ‘Cavallo’ venne esposta al Palazzo Ducale di Mantova mentre nel dicembre del 1981 é stato inaugurato il suo monumento in bronzo ‘Lo Scariolante’ (proprio lo stesso lavoro che faceva il padre), sulla Riviera Cavallotti adiacente il Po di Volano, che rende omaggio a questo lavoratore, che con la sua carriola accumulava il fango raccolto dai terreni sommersi dall’acqua per trasportarlo altrove, scavando un canale principale e ai lati altri minori, per convogliare nel primo l’acqua che arrivava al mare.

La figura energica creata da Gardellini, dalle forme sfaccettate e spigolose, si fonde con la carriola diventando un tutt’uno, spingendola con una tensione eroica, proiettandosi nel futuro. Sue le sculture a Mafalda Favero a Portomaggiore e quella dedicata al Bracciante a Codigoro ed ancora allo Scariolante a Jolanda, come quella che commemora i caduti di Torbiera, inaugurata nel 1986, sempre in bronzo, per ricordare le 17 vittime. Lo scultore ha poi onorato la memoria di cinque partigiani fucilati dai fascisti nel 1944, con un bassorilievo in terracotta al cimitero di Codigoro. Tante le opere realizzate, a testimonianza di una vivacità e capacità creative non comuni. Gardellini, non era estraneo anche all’impegno civile e culturale. «È stato un ottimo presidente della biblioteca negli anni Ottanta – scrive l’ex direttore Daniele Rossi – periodo durante il quale ha sostenuto con forza le iniziative per la ricerca e per valorizzare le radici e l’identità culturale e storica del territorio. Lascia un grande vuoto nel mondo culturale ed artistico locale».