Mattia Romandini: "Da obeso a modello, ecco come ho cambiato vita"

Il ferrarese è Mister Ottobre nel calendario dei belli italiani da passerella

Mattia Romandini lavora come modello

Mattia Romandini lavora come modello

Ferrara, 16 febbraio 2020 - Barba appena accennata, capelli sbarazzini, fisico scultoreo e sguardo ammaliatore, dolce ma tenebroso. Chi direbbe che un tempo fosse sovrappeso anzi, come si definisce lui, obeso? La storia di Mattia Romandini è interessante da raccontare, un’ispirazione per tanti, esempio che certi ostacoli si possono superare con una grande forza di volontà e determinazione, per se stessi, la propria salute e l’estetica. E’ di Ferrara, ha 24 anni, fa il barman ed è mister ottobre nel calendario Malemodels. Studia per diventare personal trainer, ha fatto varie sfilate nel ferrarese per poi arrivare fino a Milano. "Il calendario è un’esperienza stupenda – dice – ma anche rivincita con me stesso e contro chi non avrebbe mai detto che da obeso, sarei poi diventato così".

Che ricordi hai di Mattia a 15 anni, quando pesavi oltre 100 kg? "Inizialmente non ci davo peso, ma poi nelle serate da dress code ero quello che facevano stare fuori, con l’apparecchio, obeso e poco alla moda. Da ragazzino mi vergognavo a mettermi in costume e le ragazze nemmeno mi guardavano".

Qual è stata la molla per il cambiamento? "La mia voglia di riscatto, la rabbia, la delusione davanti ad alcune cose. Ora le ragazze mi guardano, mi desiderano e vengono a vedermi durante le serate nei locali. E’ una sensazione ancora un po’ strana…".

Quali difficoltà hai affrontato e superato in questo percorso di miglioramento indubbiamente anche della salute? "Tutti vogliono un aspetto migliore ma non tutti sono disposti a fare sacrifici. E anche io, desideroso di cambiare, dopo la prima volta in sala pesi, ho detto ‘mai più’. Ma la forza di volontà ha prevalso e così ho iniziato il mio percorso di trasformazione andando in palestra, praticando rugby al Cus Ferrara e studiando il mio corpo e come reagiva. Una decisione solo mia, scontrandomi anche con le difficoltà di far comprendere a pieno il mio percorso".

Quando ti sei reso conto di aver vinto la sfida con te stesso? "Il cambiamento è stato lento ma dai 108 kg di grasso che pesavo in prima superiore, sono ora a 94 kg di muscolo. La prima volta da modello sul calendario, ero al primo anno di università e lì mi sono reso davvero conto che ero diventato come desideravo. Avevo preso in mano la mia vita, era il riscatto verso me stesso e il Malemodels mi ha dato la possibilità di mettere la ciliegina sulla torta".

Ora come ti senti? "Completamente diverso da quello che ero, più sicuro e soprattutto ora mi sento a mio agio".

Ricordi la prima volta sulla passerella? "Ero andato a salutare mia madre al lavoro e in quel momento c’era l’organizzatore di una sfilata a Ferrara. Mi ha guardato, mi ha chiesto di partecipare e per gioco l’ho fatto. Avevo tutti gli occhi addosso e per me, abituato a stare nell’ombra, non è stato semplice. E’ stato lì che mi hanno avvicinato due Malemodels invitandomi alle selezioni ed ora sono al mio terzo calendario".

Qual è il tuo messaggio? "Con costanza, determinazione e lavorando sodo si arriva a traguardi inimmaginabili. Le cose cambiano, basta volerlo. Sto studiando per diventare un personal trainer e insegnare alle persone che devono apprezzarsi e migliorare i punti diversi che ognuno di noi ha, perché non si è mai troppo lontani dai risultati che si vogliono raggiungere".

Qual è il tuo rapporto col genere femminile? "Sono diffidente. E mi domando sempre se mi avessero visto anni fa se gli sarei piaciuto...".