Medicina Unife, sono già 27 le iscrizioni per Cotignola

Il rettore: "Faremo ricorso al Tar, questo scaricabarile tra Regione, Anvur e Ministero è inacettabile. Così si penalizzano due territori"

Il rettore dell’Università di Ferrara Giorgio Zauli

Il rettore dell’Università di Ferrara Giorgio Zauli

Ferrara, 30 luglio 2020 - "Questo scaricabarile tra Regione, Anvur e Ministero è inaccettabile: ricorreremo al Tar del Lazio. Non abbandoniamo il campo, dobbiamo dare risposte serie e certe alle famiglie e ai ragazzi che hanno creduto nella nostra università". Giorgio Zauli, rettore del nostro ateneo, non usa mezzi termini e sulla questione legata all’apertura di un nuovo corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Cotignola, vuole andare fino in fondo. Costi quel che costi. È di qualche giorno fa la delibera dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario (Anvur) che, di fatto, rimbalza (ancora una volta) la palla al Ministero. Il tutto però è stato determinato dal fatto che "la Regione non si sia mai espressa chiaramente su un progetto che è stato valutato il migliore tra quelli presentati in tutta Italia". Zauli è visibilmente alterato anche perché, come scritto dal nostro giornale a più riprese, i tempi stringono. E, la data del test nazionale per l’ammissione alla facoltà, rimane invariata. "In assenza di un parere completo ed esplicito da parte della Regione Emilia Romagna – si legge nel documento di Anvur – anche con riferimento all’utilizzo da parte dell’Università degli Studi di Ferrara esclusivamente di strutture sanitarie private accreditate, salvo diverso indirizzo del Ministero, non è possibile accreditare il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia proposto dall’Unife presso la sede di Cotignola, pur in presenza di un parere positivo preliminare espresso dalla Cev (gli esperti della Valutazione nominati dall’Anvur) sui requisiti di assicurazione della qualità". Questa decisione, si legge sempre nella circolare, "potrà essere eventualmente rivista solo a seguito della formulazione di un parere completo ed esaustivo della Regione, che al momento non è stato espresso in ordine all’utilizzo e all’idoneità delle strutture sanitarie private indicate, ovvero di diverse indicazioni da parte del Ministero in merito ai pareri già rilasciati dalla Regione". Un gioco al rimpallo , tanto più argomenta Zauli "che la Regione non dovrebbe fare altro che ringraziarci dal momento che con questo progetto non andiamo ad aggravare il sistema sanitario pubblico, bensì ci rivolgiamo ad una struttura privata accreditata peraltro riconosciuta come centro di eccellenza". Se proprio vogliamo poi spostare il focus dell’attenzione sulla competenza "non spetta certo alla Regione valutare l’idoneità delle strutture coinvolte – incalza il rettore – queste sono materie di competenza di Anvur e Ministero. Se proprio devo essere sincero, gli uffici del Ministero che peraltro si dovrebbero trovare domani (oggi, ndr ) per discutere la questione legata alla collaborazione tra Unife e il Maria Cecilia Hospital, non hanno fatto una pessima figura. La Regione invece, oltre ad aver fatto un’evidente discriminazione tra atenei, continua a non esprimere questo parere che per noi è determinante per poter dar via al corso di laurea. Il peccato dell’Anvur è invece l’ignavia". Nonostante i bandoli della matassa siano ancora piuttosto ingarbugliati, c’è qualcuno che ci ha creduto. "Ed è a questi studenti che Bonaccini dovrà rispondere". «Ad oggi – riprende il rettore – ci sono 27 ragazzi che hanno chiesto di iscriversi a Cotignola. E ragionevolmente diverse centinaia che l’hanno scelta come seconda opzione qualora. Insomma, io a questi ragazzi devo delle risposte e non ho nessuna intenzione di mollare". Sulla facoltà di Medicina a Ferrara, le richieste ammontano peraltro già a più di 1100, in linea con lo scorso anno. Oltre all’aspetto della responsabilità e alla necessità evidenziata dal rettore di dover dare delle risposte, c’è un fattore tutt’altro che secondario: quello economico. "Con questa imprecisione e indecisione – dice ancora Zauli – dalle parti di viale Aldo Moro dovranno assumersi la responsabilità di tenere bloccato un investimento di oltre trenta milioni di euro per la realizzazione del polo didattico. Oltre a veder penalizzati due territori. Bonaccini è pronto a prendersi questa ulteriore responsabilità?". E la Regione, questa volta, risponderà?