"Meloni, donna sola in un partito maschilista La parità è un diritto"

Caro Carlino,

le donne democratiche non sono ossessionate da Meloni, ma preoccupate e indignate, questo sì, da visione e contenuti della sua campagna elettorale sul tema delle donne, che rischiano di fare arretrare di secoli il dibattito nel Paese. Non soffermandoci sull’atto inqualificabile della pubblicazione del video dello stupro della donna a Piacenza, ulteriore violenza sulla vittima a scopi meramente elettorali, né sui lugubri contenuti del discorso tenuto ancora a giugno per il partito neofranchista Vox, andiamo subito al sodo. In Italia tutti i reati sono in calo esclusi i femminicidi, in continua crescita. Il Pd ha lavorato molto sull’argomento. Tutti gli osservatori sottolineano che la Convenzione di Istanbul non è completamente attuata nel nostro Paese. Il Pd sta lavorando alla Legge sul consenso nei rapporti sessuali, sulla base dell’articolo 36 della Convenzione, per cui il sesso senza consenso è considerato stupro. Abbiamo presentato un disegno di legge contro violenze e molestie sul luogo di lavoro. Nel programma di Fratelli d’Italia non vediamo una sola parola al riguardo. Neanche sotto al tema sicurezza, visto che per Meloni la violenza sulle donne equivale a problema di sicurezza. La violenza sulle donne non esiste. Tuttavia, riguardo alla famiglia, risaltano al terzo punto due parole striminzite: quoziente familiare. Sappiamo molto bene che cosa queste significhino: premiare le donne che rinunciano al lavoro per rimanere a casa e fare figli. È immediato pensare a Orban e alle sue leggi di contrasto al calo demografico. Orban, grande alleato di Giorgia Meloni. Noi invece diciamo: sostegno a natalità e genitorialità con infrastrutture sociali e assegno unico, welfare di comunità, condivisione delle responsabilità, congedi uguali tra padri e madri. Tuttavia, perché questo funzioni realmente, occorre rendere vantaggioso, attraverso uno sgravio fiscale, il secondo percettore di reddito nella famiglia; da un lato, unire emancipazione e libertà con occupazione e dall’altro la libera scelta di mettere al mondo dei figli, consapevolmente. Meloni, in realtà, è sola in un partito maschilista. Quello che dice di se stessa è di una donna che ce l’ha fatta perché è diventata brava come un uomo. Sul lavoro femminile il nostro Paese sconta un grave ritardo. La legge sulla parità salariale non è più eludibile. Dobbiamo ora vigilare perché sia rispettata e applicata. Per noi parità non è ‘sfida’ e nemmeno ‘concessione’: semplicemente diritto.

Anna Chiappini

Donne Democratiche