
Il progetto di riqualificazione del Mercato coperto estense sbarca a Fiesole. Avevamo già scritto, infatti, che il piano voluto dall’amministrazione e affidato all’archistar Guendalina Salimei era finito al centro dell’interesse della fondazione Michelucci. Ebbene, nei giorni scorsi, una delegazione del Comune ha portato l’idea al "Festival delle nuove città". "Possediamo un gioiello di questo straordinario architetto, Giovanni Michelucci appunto, il Mercato coperto di Santo Stefano e - spiega l’assessore ai lavori pubblici Andrea Maggi (nella foto) – da oggi segniamo l’ingresso di Ferrara nella rete delle città che ospitano le opere di Michelucci. L’occasione del Festival mi ha consentito di presentare il nostro progetto ‘Lo scrigno delle tipicità: a Ferrara rinasce l’antico Mercato di Santo Stefano’, a firma dell’archistar Guendalina Salimei.
Dobbiamo riconsiderare il ruolo centrale delle città, rispettando il lavoro e le opere di chi ci ha preceduto, tornando a progettare il nostro futuro partendo dai luoghi dove viviamo. Il Mercato Coperto, un tempo centro della vita cittadina con i suoi colorati banchi di frutta e verdura, con le piccole attività di merceria e alimentare, negli anni passati era stato via via trascurato, abbandonato, forse in procinto di diventare un supermercato. Tornerà invece alla sua antica gloria, un luogo dove vivere e lavorare rispettando la sua principale funzione, ossia quella del mercato, uno spazio pubblico vivo e multifunzionale. Riportiamo così alla luce un edificio di altissimo carattere storico e culturale che tornerà ad essere un polo attrattivo al servizio dei ferraresi e dei turisti". Il Mercato coperto è un gioiello incastonato nel centro storico, costruito tra il 1958 e il 1960, anni in cui Michelucci era impegnato nella redazione del Piano Regolatore Generale di Ferrara in qualità di consulente dell’Ing. Carlo Savonuzzi e Renzo Sansoni. Sorto in prossimità dell’area dove sorgeva la chiesa di Santa Caterina Vegri, parzialmente distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, il genio di Michelucci, relazionandosi con la storia, riesce a inserire il nuovo fabbricato con coerenza nella trama del tipico tessuto medioevale che caratterizza la Ferrara.
La costruzione copre un’area di circa 1400 mq, con una grande area centrale coperta con una magnifica volta a crociera con struttura metallica e un portico che ritornerà ad essere nè strada, nè edificio ma soglia urbana. "Giovanni Michelucci e la sua architettura – chiude l’assessore al Pnrr, che ha preso parte all’appuntamento assieme al direttore generale Sandro Mazzatorta e all’architetto del Comune, Fabrizio Magnani - sono uno spaccato dell’evoluzione anche culturale che ha investito l’Italia: decine le sue opere, tra le più note, la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e la Chiesa dell’autostrada Campi Bisenzio. Ferrara meritava questo recupero. Riqualificando i nostri gioielli, il nostro passato, la nostra storia, creiamo le condizioni per migliorare la qualità della vita dei cittadini".
Federico Di Bisceglie