REDAZIONE FERRARA

Messaggi hot all’allieva undicenne. La Procura: a processo il suo prof: "Così la ragazzina fu adescata"

Nel telefono dell’imputato (sospeso) trovati "oltre 10mila scambi Whatsapp". Fissata l’udienza a settembre. Il caso creò forte imbarazzo nel sistema istruzione con la scuola ’accusata’ di essere intervenuta tardivamente.

Il caso è venuto alla luce dopo la denuncia della madre della vittima che trovò la chat proibita sul suo cellulare (foto archivio)

Il caso è venuto alla luce dopo la denuncia della madre della vittima che trovò la chat proibita sul suo cellulare (foto archivio)

L’accusa parla di adescamento di minore, una studentessa di una scuola media ferrarese. E ora per l’imputato, un suo professore, il pubblico ministero Augusto Borghini ha messo un nuovo punto fermo firmando il decreto di citazione a giudizio con udienza fissata per il 22 settembre. Una vicenda, venuta alla luce a fine gennaio, che ha portato alla sospensione (dal 31) cautelativa del docente da parte della scuola "in attesa della conclusione dell’iter giudiziario". La svolta, ora, arriva a sei mesi dalla denuncia (4 dicembre) della madre della dodicenne, con un’indagine fatta e ’sigillata’ in pochissimo tempo: il 13 gennaio, infatti, il 415bis. Prima, il 2 gennaio, il deposito della consulenza "urgente" fatta sul telefono del docente, dove sono stati estrapolati "oltre 10mila messaggi" tra l’indagato (da ora con lo status di imputato) e la sua studentessa. Dall’apparecchio della minorenne, la chat proibita era stata cancellata e l’unico riferimento rimasto era il contatto del prof e i log di alcune telefonate e videochiamate (una delle quali durata un’ora, 50 minuti e 13 secondi) intercorse tra i due. "Evidenziati in questa consulenza preliminare – precisò il consulente del pm – diversi messaggi a sfondo sessuale, decisamente espliciti" che il prof "scambia con la parte offesa". Dall’analisi di foto e video, "non emergono evidenze di natura pedopornografiche", inoltre "non sono state individuate" foto/video proibiti della minorenne.

Secondo l’accusa, il prof, "approfittando del suo ruolo, nel contesto di una condotta improntata a condizionare la volontà della minorenne (all’epoca 11 anni, ndr), affidata alla sua cura e istruzione, la induceva a compiere atti di natura sessuale prospettandole di persona o tramite Whatsapp, le sue fantasie erotiche". In tal modo, continua il pm, "riuscendo a carpirle la fiducia, spingendosi fino ad accarezzarle schiena e mani, darle abbracci ’fatti bene’ nonché, in varie occasioni, baci sulla guancia, influenzandone la volontà a tal punto che la stessa era così perturbata e soggiogata da abbandonarsi, a sua volta, a fantasie connotate da chiari tratti sessualizzati".

Un caso che mise fortemente in imbarazzo il sistema istruzione, ’accusato’ di essere a conoscenza della vicenda ma di non aver spostato subito il professore dalla classe della vittima: dalla scuola agli uffici regionali, con un rimpallo di responsabilità. "Voglio, anzi pretendo, che quel prof venga immediatamente tolto dalla classe di mia figlia. Tolto da tutta la scuola. E che non abbia più a che fare con minorenni", fu il grido di rabbia della mamma della studentessa (rappresentata dall’avvocato Simone Bianchi) su queste colonne che portò, poi, alla sospensione "con effetto immediato" del docente di 47 anni. Nessun commento dalla difesa (avvocato Darien Levani) la quale, continuando a respingere ogni accusa, valuterà un rito alternativo.