"Mezzo milione per recuperare la bocciofila"

Il vicesindaco Lodi ha inserito la struttura di San Bartolomeo nei venti progetti del Pnrr. L’idea è farne un luogo per le associazioni

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di Matteo Radogna

Il biglietto da visita è quello di una struttura enorme e abbandonata con le porte murate per evitare intrusioni indesiderate. Ma a distanza di oltre dieci anni dalla chiusura per l’ex centro sociale di via Moggi a San Bartolomeo in Bosco, sembra essere arrivata la volta buona: da edificio in bilico tra degrado e appelli sui social dei residenti, a luogo di rinascita concreta perché inserito dal Comune di Ferrara fra i venti progetti di riqualificazione del Pnrr. Si parla di un investimento di circa 600mila euro. Ad annunciarlo il vicesindaco con delega alle Frazioni, Nicola Lodi: "Ho incontrato personalmente una polisportiva locale che ha oltre 250 iscritti interessata a utilizzare la struttura una volta sistemata. Vogliamo farne un centro per le associazioni di volontariato e, all’interno, la sala grande pensiamo di usarla per le riunioni che il Comune terrà nella frazione per ascoltare proposte e raccogliere segnalazioni dai cittadini. Parliamo di una grande struttura che noi abbiamo ereditato in queste condizioni e che, dopo tanti anni, va messa a norma in linea con leggi attuali".

E aggiunge: "Se non fosse passato così tanto tempo dalla chiusura, il recupero sarebbe stato meno complesso e sicuramente con un dispendio inferiore. Invece lo stato di abbandono è andato avanti per troppo tempo e ora la sistemazione sarà più onerosa". Gli fa eco l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Maggi: "Recuperare quell’edificio è una delle nostre priorità. Una struttura di grandi dimensioni deve essere restituita alla collettività".

L’ex presidente Giovanni Cariani ammette che "tecnici e assessori dell’amministrazione comunale hanno effettuato un sopralluogo dopo le segnalazioni. Li ho visti con i miei occhi: abito di fronte all’ex centro. Lodi, devo ammetterlo, in questi anni è stato uno dei pochi a interessarsi al problema". Le intrusioni nella struttura sono diventate un problema: non è la prima volta che l’amministrazione comunale è costretta a chiudere gli ingressi.

L’ultimo intervento è stato quello di murare le porte. Dove una volta c’era la bocciofila e i tavoli da biliardo, oggi è rimasto ben poco. "Anche le sedie sono sparite", sottolinea l’ex presidente Cariani. Adesso bisogna guardare al futuro: "Sono tante le idee – prosegue Lodi –, ma per ottenere i finanziamenti dovremo indicare esattamente cosa vogliamo farne. Ripeto: l’ex bocciofila deve diventare la casa delle associazioni, uno dei cuori pulsanti di San Bartolomeo. Come lo è stato in passato".