"Mi sento in colpa"

La disperazione della vittima: "Si è presentato come un tecnico, ha aperto i rubinetti. Poi mi ha chiesto i soldi"

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FERRARA

Non erano ancora le dieci quando Giovanna, 84 anni, ha sentito squillare il campanello del portone di casa – una appartamento con ingresso indipendente a Malborghetto. "Mi ha detto di essere un tecnico dell’Hera – ha raccontato – e che c’erano dei controlli da fare perché c’era odore di gas nell’acqua. Non so che cosa sia accaduto poi: è entrato in casa e ha girato in tutte le stanze". L’uomo che ha mostrato anche un tesserino, ovviamente falso, ha iniziato ad aprire tutti rubinetti dell’acqua, per convincere la donna stava uscendo odore di gas. A questo punto per farsi consegnare i soldi, il truffatore ha chiesto a Giovanna se in casa avessero soldi e gioielli, perché questi potevano essere danneggiati dalla fuoriuscita di gas. Si è fatto dire anche dove fosse la cassa forte e si è fatto consegnare i soldi: circa cinquecento euro. Una volta messo insieme il denaro e i gioielli, compreso l’orologio che la vittima aveva al polso, se n’è andato via, facendo perdere le proprie tracce. "Ha preso perfino le tessere del Tigotà e dell’Hera", ha sottolineato la figlia della coppia.

Non è il primo casa di truffa messa a segno con questa tecnica. Ci sono state infatti altre denunce simili. Anche quella di un’altra ferrarese di 74 anni che è stata raggirata con la stessa tecnica della fuga di gas. Anche in questo caso l’uomo si è presentato come un tecnico idrico e ha chiesto di poter controllare eventuali presenze di gas nell’acqua: poi si è fatto consegnare i soldi, tremila euro, e i gioielli asserendo che il gas avrebbe potuto danneggiarli. Poi la fuga. La descrizione che la 74enne ha fatto è di un giovane alto più o meno un metro e 75, capelli corti e scuri, carnagione chiara. Accento italiano. Non è detto che sia lo stesso di Malborghetto: potrebbe infatti trattarsi di una banda che colpisce in città e nelle periferie.

c.r.