Sentenza "tempesta emotiva", Michele Castaldo tenta il suicidio in carcere

L'omicida di Olga Matei è ricoverato in coma all’ospedale di Ferrara. "Mi condanno da solo"

Ferrara, Michele Castaldo tenta il suicidio in carcere (Foto Ansa)

Ferrara, Michele Castaldo tenta il suicidio in carcere (Foto Ansa)

Ferrara, 8 marzo 2019 - Michele Castaldo, l’omicida di Olga Matei, è ricoverato in coma all’ospedale di Ferrara, dopo avere tentato il suicidio in carcere ingerendo dei farmaci. Gli agenti della Polizia penitenziaria l’hanno trovato privo di sensi lunedì mattina. Prima del gesto l'uomo ha scritto al suo avvocato, Monica Castiglioni, dicendo di sentirsi demonizzato e di volersi infliggere la condanna da solo.

Del suo caso si è discusso molto: la decisione della Corte d'Appello di Bologna di ridurre da trenta a sedici anni la sua pena ha provocato anche numerose iniziative di protesta, fra cui un presidio sotto il tribunale.

AGGIORNAMENTO Il killer è ancora grave, non sarebbe in pericolo di vita

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Nei giorni scorsi era finita nel mirino degli haters anche Monica Castiglioni, l’avvocato del Foro di Rimini che ha difeso il cesenate che nell’ottobre del 2016 strangolò a Riccione Olga Matei. Parole pesanti e violente quelle rivolte, anche da altre donne, alla penalista, colpevole ai loro occhi di aver ‘aiutato’ l’assassino, reo confesso, ad ottenere uno sconto di pena in Appello, processo che ha portato alla riduzione della prima condanna a trent’anni a 16 anni di carcere.

Uno sconto matematico, scattato con le concessioni delle attenuanti generiche, concesse dai giudici bolognesi sulla base di circostanze quali la confessione di aver agito per gelosia, il risarcimento offerto alla figlia della vittima, l’incensuratezza dell’imputato e una “soverchiante tempesta emotiva e passionale”. Frase, quest’ultima, che ha provocato un’indignazione generale.