Ferrara, scontro totale sui migranti tra sindaco e vescovo. Fabbri: “Basta fare politica, pensi alle anime”

La replica del primo cittadino alle parole dell’arcivescovo Perego. La Curia: “Parole assurde, inventate, offensive”

Il sindaco Alan Fabbri ieri alle celebrazioni del centenario della Fondazione Navarra

Il sindaco Alan Fabbri ieri alle celebrazioni del centenario della Fondazione Navarra

Ferrara, 9 marzo 2023 – "La terra di proprietà altrui da 'regalare' agli immigrati come soluzione al problema demografico? La Fondazione Fratelli Navarra da trasformare in una Ong a tale scopo? Le dichiarazioni e i concetti espressi ieri dall'arcivescovo Gian Carlo Perego esprimono una inopportuna presa di posizione politica". Così il sindaco Alan Fabbri replica alle parole pronunciate ieri dall'arcivescovo di Ferrara e Comacchio Gian Carlo Perego "in un contesto che non era certo politico, come l'avvio delle celebrazioni per i 100 anni della Fondazione per l'agricoltura Fratelli Navarra", aggiungendo che Perego, che è anche presidente della Fondazione Migrantes della Cei, "non dovrebbe fare politica, ma prendersi cura delle anime".

Secondo il primo cittadino ferrarese, esponente della Lega, "ventilare la possibilità della 'sottrazione' della proprietà privata altrui - in questo caso di una Fondazione che in 100 anni ha dato sostentamento, opportunità a intere generazioni e fa ricerca e sviluppo - è un'esternazione fuorviante e a mio avviso grave, e un tema prioritario come la crisi di manodopera non può essere strumentalizzato in questo modo".

La storia della Fondazione, rincara la dose Fabbri, "è già un esempio di inclusione e ha dato possibilità e opportunità a tantissimi ragazzi, anche stranieri, mostrandosi come esempio concreto di apertura alla comunità, di solidarietà e di vicinanza alle 'cose del mondo' e ai problemi globali".

Fabbri si dice inoltre "rammaricato per la caduta di stile dell'arcivescovo", che a suo dire "si è abbandonato al solito attacco generalizzato alla politica, alzando il venticello della polemica in un'occasione gioiosa e di festa come quella di ieri".

E anche se "è nota la distanza siderale delle nostre vedute su questi temi", il sindaco afferma di "trovare gravissimo che un prelato si permetta una tale disinvoltura nel maneggiare situazioni complesse, esprimendo, in un contesto non certo adeguato o coerente, 'soluzioni' semplicistiche come quella di colmare il gap demografico aprendo incondizionatamente le porte all'immigrazione, lanciando fantomatiche progettualità, come quella della trasformazione in Ong, che snaturerebbero la struttura e la tradizione della Fondazione e arrivando a considerare la proprietà privata quasi come un orpello".

Da qui l'auspicio di "una presa di posizione, e di distanza, anche da parte della stessa Fondazione" e l'assicurazione "agli abitanti di Malborghetto che come amministrazione ci opporremo a ogni disegno che vada nella direzione dell'accoglienza indiscriminata paventata dall'arcivescovo".

Un disegno che, secondo Fabbri, "in passato ha già rivelato tutte le sue contraddizioni, come dimostrano, tra l'altro, le inchieste aperte a Ferrara a carico di alcune cooperative e associazioni che sono state protagoniste della cosiddetta 'accoglienza' negli anni scorsi".

La replica della Curia

In serata è arrivata la replica della Curia alle parole del sindaco, definite “assurde, inventate, offensive: non si è parlato di 'regalare' la terra agli immigrati, né di sottrarla alla Fondazione, ma semmai di farsi aiutare dagli immigrati”.

L'arcivescovo, spiega una nota, "ha invitato la Fondazione Navarra ad aprire una porta sul mondo, valorizzando anche l'accoglienza di persone che hanno bisogno di casa, scuola, lavoro, terra. In questo senso, l'Arcivescovo suggeriva anche la collaborazione oltre che con l'Università con le Ong come l'Ibo o diventare essa stessa anche capace di progetti di cooperazione allo sviluppo in collaborazione con il Ministero degli Esteri e di un progetto Siproimi con i Comuni per richiedenti asilo, minori non accompagnati e rifugiati”.

Pertanto le parole del sindaco, chiosa la Curia, "che tra l'altro era già uscito dall'incontro prima dell'intervento dell'arcivescovo, sono assurde, inventate, offensive”. E ogni suggerimento in tale direzione, come quello dell'Arcivescovo, è stato un contributo per guardare al futuro della Fondazione e del nostro mondo agricolo, per una sua rigenerazione.