Mirga-Tas, dalla Biennale al Castello estense

Apre oggi l’installazione dell’artista rom-polacca: dodici arazzi e l’esempio di Schifanoia per raccontare la sua comunità d’origine

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di Lauro Casoni

Apre oggi al Castello estense l’installazione ‘Da Schifanoia: re-incantare il mondo’ dell’artista rom-polacca Malgorzata Mirga-Tas. All’incontro di presentazione sono intervenuti ieri alla Caffettiera del Castello Estense l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli, i curatori Wojciech Szymanski e Joanna Warsza e l’ideatore della mostra a Ferrara, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Presentata per la prima volta al pubblico nel 2022 in occasione della 59esima Biennale di Venezia, l’installazione ‘Da Schifanoia: re-incantare il mondo’ dell’artista rom-polacca è ora a Ferrara. Nonostante non sia mai stata esposta in città, è come se l’opera tornasse a casa: un ritorno di carattere simbolico con cui l’artista si propone di ripagare il debito contratto con la città estense.

La mostra si svolge infatti dove tutto è cominciato, dalla storia e dai monumenti diventati fonte di ispirazione del suo lavoro. Mirga-Tas ha visitato per la prima volta Ferrara insieme ai curatori Wojciech Szymanski e Joanna Warsza quando stava immaginando l’installazione per la Biennale di Venezia. Durante la sua permanenza si è soffermata sugli affreschi di palazzo Schifanoia, proprio come avevano fatto prima di lei, tra gli altri, lo storico e studioso dell’arte tedesco di origini ebraiche Aby Warburg e la scrittrice scozzese Ali Smith. Ha visto i luoghi immortalati dallo scrittore ferrarese Giorgio Bassani, ammirato le opere di grandi maestri come Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, scoperto la figura del duca Borso d’Este, mecenate dei due artisti e committente del Salone dei Mesi. Nella composizione della sua installazione monumentale, dodici arazzi divisi in tre fasce verticali come nello spazio ferrarese, l’artista ne ripropone una narrazione nuova, cucita su stoffe in colori smaglianti. La versione di Malgorzata Mirga-Tas della storia originale del Rinascimento ferrarese illustra nelle fasce superiori scene delle prime comunità Rom e il loro viaggio in Europa, nella fascia centrale episodi tratti dalla storia e cultura dei Rom visti da una prospettiva femminile e in quella inferiore la vita quotidiana nel villaggio dell’ insediamento rom Czarna Góra, città natale dell’artista.

"Ho sempre sostenuto – sottolinea il sottosegretario o Sgarbi – questa impresa che all’inizio sembrava visionaria, prendere il padiglione polacco e trasferirlo a Ferrara, ma oggi si presenta come cosa buona e giusta se anche l’arte e la critica polacca ha pensato alla città estense come naturale continuazione del percorso espositivo nella logica dell’Unesco. Schifanoia – chiude Sgarbi – è patrimonio dell’umanità, Ferrara è patrimonio dell’umanità". Nelle sue opere Malgorzata Mirga-Tas, l’artista e attivista di nazionalità polacca e rom, si occupa della problematica degli stereotipi negativi sulle comunità rom tentando di costruire al loro posto un’iconografia positiva. Ha studiato architettura all’Accademia di Belle Arti di Cracovia laureandosi nel 2004.

Le sue opere sono state esposte numerose volte all’interno di mostre individuali e collettive. La mostra, organizzata da Fondazione Ferrara Arte, Servizio musei d’arte del Comune di Ferrara e Zacheta-National Gallery of Art di Varsavia, sarà aperta al pubblico a partire da oggi e fino al 10 aprile 2023, con orari di apertura 10-18, chiuso il martedì.