"Mise, chiarezza sulle forniture Ora convocare un tavolo urgente"

La multinazionale insediata al Polo Chimico chiede l’apertura di un confronto: "A rischio la sostenibilità"

È arrivata come un fulmine a ciel sereno. Basell ha inoltrato al Governo e, segnatamente, al Ministero dello Sviluppo Economico, una missiva nella quale in sostanza chiede di aprire un confronto sulle forniture. A darne notizia, ieri mattina, è stato il segretario dell Uil, Massimo Zanirato. "Si tratta di un primo risultato concreto – così il rappresentante dei lavoratori – che, attraverso un grande lavoro, i sindacati hanno ottenuto". Ma vediamo nel dettaglio il documento. "Non esistono – scrive Basell al Governo – garanzie che l’hub logistico di Marghera possa, nel suo attuale assetto, sostenere il flusso di materie prime necessario per la continuità produttiva degli impianti italiani dell’azienda". I focus sui quali Basell si concentra a livello di nodi da sciogliere sono tre: l’affidabilità delle forniture a breve termine; la visibilità sulle forniture a medio e lungo termine e la garanzia di sostenibilità della catena di produzione a lungo termine. "Senza tali garanzie di sostenibilità e continuità degli approvvigionamenti – scrive Basell – non saremo in grado di assicurare il futuro di tutti gli asset produttivi italiani nel lungo termine". L’auspicio della multinazionale è quello di una presa di posizione da parte dell’Esecutivo. "Contiamo – si legge nella missiva – sull’intervento tempestivo e deciso del Governo, affinché sia convocato immediatamente un incontro alla presenza degli organi direttivi dei gruppi LyondellBasell ed Eni, con l’obiettivo di individuare una proposta operativa, in linea con gli indirizzi del Governo in materia di politica industriale e nel quadro delle politiche di sostegno al sistema produttivo, in grado di salvaguardare a lungo termine l’intera filiera della petrolchimica in Italia".

Insomma è un documento che parla chiaro. Occorre trovare quanto prima una soluzione al tema degli approvvigionamenti. Il contratto attualmente in essere tra la multinazionale ed Eni, scadrà tra circa un anno e mezzo. Ma, dall’esito di un eventuale futuro contratto, dipenderà il futuro di un intero asset strategico per il nostro Paese. Dunque, anche i futuri investimenti nel comparto.

re. fe.