Mogol: "Al Comunale grandi potenzialità Porteremo non solo lirica ma anche folk"

Il paroliere di Battisti sarà tra i membri del consiglio di amministrazione dell’Abbado: "Potrebbe essere efficace ospita lo show di Gianmarco Carroccia, straordinario interprete di Lucio che ha saputo riempire sale concertistiche con il suo talento"

di Federico Di Bisceglie

Con lui parli alla personificazione della Poesia. Basta il nome a indurre alla reverenza: Mogol. Al secolo Giulio Rapetti, paroliere di uno dei geni della musica leggera italiana come fu Lucio Battisti, sarà tra i membri del nuovo Cda del teatro Comunale. Nella chiacchierata col Carlino ci si sente quasi presi per mano. Un viaggio che parte da lontano e approda nella città estense, dopo il terremoto che si è scatenato a seguito delle dimissioni di Mario Resca. "Ferrara ha delle potenzialità incredibili e il teatro ha una storia che lo porta ad essere uno dei più prestigiosi a livello italiano".

Maestro, che idee ha per il rilancio del nostro teatro, una volta che supereremo l’impasse del covid?

"Credo che l’Abbado sia veramente un’eccellenza del nostro Paese. La forza attrattiva di un teatro è direttamente proporzionale alla sua capacità di offrire al suo pubblico degli spettacoli degni del suo nome e della sua storia. In questo senso penso che l’attività possa essere anche diversificata rispetto alla normale pianificazione delle stagioni. La mia idea infatti è quella sì di caldeggiare spettacoli di lirica, prosa e musica ma anche di portare spettacoli folk".

Ha già in mente un nome?

"Secondo me potrebbe essere efficace portare al Comunale lo spettacolo di Gianmarco Carroccia, straordinario interprete di Lucio Battisti, il quale sta riempiendo sale concertistiche e teatri con il suo show. Peraltro la formazione che lo segue è composta da sedici elementi di primissimo livello. Con spettacoli di questo calibro, sicuramente da sold out, il teatro potrebbe davvero diventare ancor di più un polo di grande attrazione. Quasi una nuova piazza".

La sua carriera nell’ambito musicale la precede. Come paroliere Mogol è uno dei nomi più blasonati. Ma qual è il rapporto fra Mogol e il teatro?

"Partiamo da una considerazione: in Italia ci sono ben pochi teatri che ospitano un numero di persone congruo a grandi nomi. Il nostro paese è infatti disseminato di piccoli spazi che ospitano per lo più due o trecento persone. Questo da un lato è una ricchezza, ma dall’altro è un limite. In questo l’Abbado fa eccezione perché già mille posti è una cifra ragguardevole. Per cui, cercando di colmare questo deficit, da tempo mi sono impegnato per la realizzazione di alcuni teatri – tutti uguali – in centri periferici. Ho creato dei poli culturali nei luoghi fuori dalle città per convogliare più gente possibile anche dal forese".

Qual è il suo rapporto con la città di Ferrara?

"È una città magnifica, nella quale sono transitato molte volte. L’ho sempre trovata una città che trasuda cultura. In ogni scorcio, in ogni angolo. Mi pare che anche le persone siano particolarmente dedite alle attività culturali".

Perché ha accettato di sedere nel Cda del Comunale?

"Sono stato contattato da Vittorio Sgarbi al quale mi lega una profonda amicizia e sono entusiasta di poter dare il mio contributo a una realtà così florida".

Recentemente Sgarbi è stato oggetto di una lettera nella quale quasi mille persone hanno contestato il suo essere ‘titolare’ della cultura in città. Lei cosa ne pensa?

"Per me Sgarbi è prima di tutto un amico. Lo ritengo il massimo critico d’arte – in particolare d’arte figurativa – a livello italiano e non solo. Ha una cultura spaventosa e, oltre all’amicizia, ci lega un rapporto di reciproca stima. Poi, certo, non ha un’anima serafica (ride)…".