FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Mondo dell’arte in lutto. Morto Arnaldo Pomodoro: "In dialogo con Ferrara"

Ha realizzato il monumento sulla tomba di Bassani e il ‘Colpo d’ala’ in Castello

Ha realizzato il monumento sulla tomba di Bassani e il ‘Colpo d’ala’ in Castello

Ha realizzato il monumento sulla tomba di Bassani e il ‘Colpo d’ala’ in Castello

Arnaldo Pomodoro è stato un maestro visionario della scultura, capace di raccontare il nostro tempo e le sue complessità. Le sue opere, con i solchi e gli squarci che le caratterizzano e le rendono uniche al mondo, disvelano mondi più sommersi, fanno intravedere la complessità degli ingranaggi che compongono ogni essenza. Anche Ferrara ne ha una importante testimonianza. Anzi, più di una: dalla scultura-monumento della tomba di Giorgio Bassani all’animata corrispondenza con Michelangelo Antonioni, cui lo legava una grande amicizia e una forte stima. "Ci uniamo oggi nel ricordo di questo importantissimo artista, il cui scambio e la vivacità intellettuale hanno ampliato gli orizzonti di tantissimi altri artisti, anche ferraresi" ha detto il sindaco Alan Fabbri dopo la notizia della scomparsa dell’artista Arnaldo Pomodoro.

Nato il 23 giugno del 1926 a Morciano di Romagna, è mancato alla vigilia del compimento dei 99 anni. Le sue iconiche sculture sono disseminate in tutto il mondo: dal piazzale della Farnesina a Roma al palazzo delle Nazioni Unite a New York. "Ferrara si unisce al cordoglio del mondo intero per la scomparsa di un gigante dell’arte contemporanea. Un artista che ha trasformato il bronzo, il rame, l’oro, in una scrittura universale. Che ha saputo raccontare, con le sue forme incise e monumentali, il dramma e la bellezza del tempo. Che ha forgiato opere capaci di parlare tanto alle metropoli del futuro quanto alle città antiche come la nostra, dove la storia pulsa ancora nelle pietre" ha aggiunto l’assessore alla Cultura, Marco Gulinelli. Ferrara, negli anni, ha accolto più volte l’opera di Pomodoro. Nel 1987, ai tempi della direzione di Franco Farina, il palazzo dei Diamanti ha infatti ospitato una grande mostra a lui dedicata, dove furono esposte opere cruciali della sua produzione, dai famosi ‘Papiri’ ai rilievi geometrici e simbolici che definiscono la sua inconfondibile poetica. "Già allora – sottolinea Gulinelli – Ferrara riconosceva in Pomodoro una voce con cui il Rinascimento estense poteva dialogare ad armi pari, attraverso la forma, il segno e la luce".

Ma fu nel 1992, nel cuore del Castello estense, che il dialogo divenne simbolico e permanente. Pomodoro installò nel cortile la sua maestosa scultura ‘Colpo d’Ala’: una lama metallica svettante, alta oltre sette metri, che squarcia lo spazio e il tempo, come un pensiero che interrompe la quiete della pietra. Quell’opera non fu solo un’esposizione temporanea: fu un gesto poetico e politico, il segno che Ferrara sapeva accogliere il linguaggio del futuro nella grammatica della sua memoria.