Ferrara, 11 dicembre 2020 - "Grazie all’amministrazione e a Sgarbi che hanno fatto questa scelta così libera e fuori da ogni conformismo". È un saluto caloroso (VIDEO), più che altro alla città e alla sua intenzione di portare "il Mondo a Ferrara e Ferrara nel mondo" quello di Moni Ovadia questa mattina.
Nominato all’unanimità come direttore generale del teatro Abbado, lo scrittore e musicista ebreo ha puntualizzato che "nonostante i sessant’anni di militanza tra le file della sinistra (pur senza avere una tessera), sono sempre rimasto libero nel segno della cultura". L’operazione di designazione di Ovadia viene da un suggerimento "dell’amico" Vittorio Sgarbi, presidente di Ferrara Arte con il quale "mi dovrei scannare in qualche salotto televisivo – ironizza – ma questo è un compito che lascio fare a lui".
La cultura, oltre l’ideologia. "La politica – prosegue l’artista – naturalmente divide, così come la religione. L’elemento che invece traccia il profilo identitario di una nazione, a maggior ragione dell’Italia, è proprio la cultura. La cultura che unisce e che arricchisce tutti, seppur da diverse prospettive". Entusiasta dell’operazione, oltre al sindaco leghista Alan Fabbri, anche Sgarbi che sostiene di aver "restituito, attraverso la nomina di Ovadia a direttore del Comunale, una dimensione teatrale di largo respiro a Ferrara".