"Morì di Covid, il medico non aiutò il paziente"

È stato disposto il processo per omissione di soccorso nei confronti di Alberto Dallari, a seguito del decesso di Mauro Gallerani

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di Cristina Rufini

FERRARA

Sarà processato per non essersi attivato quando le condizioni del paziente che stava assistenza via telefono si sono aggravate. Il medico reggiano Alberto Dallari, 68 anni, è infatti accusato dalla procura di Ferrara di omissione di soccorso nei confronti di Mauro Gallerani, il centese di 68 anni che è stato curato dal neurologo via telefono dal 25 agosto a 3 settembre del 2021 e poi morto per le gravissime conseguenze del Covid, dopo una degenza ospedaliera che era stata attivata quando ormai la sua condizione clinica era irrimediabilmente compromessa. La contestazione che il pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Ciro Alberto Savino, fa a Dallari nel capo d’imputazione riguarda essenzialmente "l’omissione di attivarsi tempestivamente per assicurare ogni specifica e adeguata assistenza al paziente". In sostanza, il magistrato imputa al medico non tanto la cura del Covid a distanza e con sostanze tipo colchicina e invermectina, ma "da lettura medica ritenute del tutto inefficaci", quando di non essersi attivato quando le condizioni di Gallerani sono notevolmente peggiorate. Non solo Dallari, che è assistito dall’avvocato Linda Corrias, non si avrebbe attivato quando le condizioni del paziente si sono aggravate, ma anzi lo avrebbe inviato a non effettuargli chiamate, dopo che Gallerani aveva provato a contattarlo il 28 agosto, né inviargli messaggi vocali. E facendosi vivo con il paziente soltanto dopo alcuni giorni dalla richiesta di aiuto, quando ormai Gallerani versava in gravissime condizione, con i soliti sms di prescrizione a distanza di farmaci "del tutto inefficaci". Gallerani, poi, sarà ricoverato all’ospedale di Cona, dopo la richiesta di intervento del 118 da parte di un’amica che si era accorta della gravissima situazione, dove poi è morto. Il centese aveva deciso di affidarsi su consiglio di un’amica a Dallari che lei conosceva perché aveva curato altre persone nel Ferrarese. Così paziente e medico a distanza erano entrati in contatto, e non tramite IppocrateOrg, di cui comunque all’epoca dei fatti Dallari faceva parte. Il neurologo ha curato Gallerani per sei giorni, prescrivendogli antibiotico, antinfiammatorio, eparina e cortisone. Fino al consiglio di assumere invermectina, un vermifugo che fa parte della terapia alternativa per affrontare il Covid, consigliato appunto dai medici di IppocrateOrg.