"Moria di anguille e pesci, vogliamo la verità"

Comacchio, per Calderoni di Fratelli d’Italia c’è stato un errore umano dietro la secca di Valle Zavelea. "Chi ha sbagliato deve pagare"

"Moria di anguille e pesci, vogliamo la verità"
"Moria di anguille e pesci, vogliamo la verità"

Continua il dibattito che ha infiammato il comacchiese nei giorni scorsi, riguardo la secca di Valle Zavelea. Inizialmente alcuni cittadini uniti a qualche gruppo politico, nello specifico Fratelli d’Italia, hanno denunciato la manovra di secca idrica della Valle, come azione sconsiderata e svolta in maniera errata che ha portato alla morte di anguille ed in generale pesci. Successivamente, sentito il direttore del Parco del Delta, Massimiliano Costa, ha spiegato come la manovra sia stata fatta in modo corretto e come tutti gli anni, per ossigenare la Valle, che viceversa avrebbe prodotto tramite il suolo il botulino sostanza nociva per l’uomo e per tutti i viventi. Tuttavia non pare convinto Bruno Calderoni ed in generale il gruppo Fratelli d’Italia, che ha asserito: "Chi ha sbagliato deve pagare, la cosa non può esaurirsi in questo modo, con i responsabili che due giorni dopo gli articoli della stampa e dopo aver capito l’errore hanno immediatamente riempito la Valle". Il gruppo FDI, ha chiesto il parere di un biologo ferrarese e di un ex dipendente della Valle, questi avrebbero confermato la tesi dell’errore commesso dagli attuali responsabili della gestione del Parco del Delta del Po. Oltre all’indagine di FDI circolo di Comacchio, Calderoni aggiunge: "Il Comune di Comacchio non dovrebbe lavarsi le mani sulla questione, le. Le considerazioni del Dr. Costa appaiono, a mio avviso, suggerite dallo spirito personale di autodifesa. Le anguille, come ricorda Svensson nel suo libro, possono vivere in cattività fino ad 88 anni, dire che gli esemplari morti erano a fine ciclo mi sembra riduttivo".

Jasmine Belabess