"Moria di pesci nel canale Crocetta"

Andrea Baraldi lancia l’allarme: "Un danno ambientale che ciclicamente si ripete nel corso d’acqua"

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Continua lo scempio: migliaia e migliaia di piccoli pesci morti e altre migliaia agonizzanti su quasi tutto il percorso del canale di irrigazione di via Crocetta, alla periferia di Portomaggiore. Un problema ambientale che ciclicamente si ripresenta; l’anno scorso il più evidente fu a Runco, con la levata di scudi della popolazione, ora siamo addirittura all’interno del centro abitato della cittadina. Allora come oggi fioccano le proteste. Tra i protestatari più autorevoli l’ex vice sindaco Andrea Baraldi, per decenni punto di riferimento ambientalista, ora influente dirigente del Pd. "Ritengo sia una vergogna – tuona Baraldi - un danno ambientale che ciclicamente si ripete al termine della stagione irrigua".

Ed è pronto a scendere in guerra su tutti i versanti per porre fine allo scempio, anche perché non è certo un evento imprevedibile. "Succede tutti gli anni, quindi ci si doveva pensare prima. Fatto sta che quasi tutti i canali del territorio sono in secca. Il disastro di questi giorni si deve a due fattori negativi concomitanti: il canale di scolo prosciugato e la scarsa qualità dell’acqua". Morale: migliaia di pesci morti, facile banchetto degli aironi e non solo, con pesci in putrefazione, possibile focalaio di malattie. Per trovare una soluzione duratura al problema l’ex vicesindaco di Portomaggiore propone "la costituzione di un tavolo istituzionale, con la partecipazione anche delle associazioni ambientaliste, per cercare di capire il problema e risolverlo una volta per tutte. In assenza di risposte istituzionali concrete, si dovrebbero provare anche altre azioni. Per esempio una raccolta di firme e intraprendere un’azione legale per capire dl chi sono i veri responsabili di queste stragi di fauna ittica". C’è chi, come Mauro Rizzati, la fa facile: "Il discorso è semplice, è la messa in secca dei canali. Chi ha un po’ di anni se lo ricorda, nel Portuense avevamo i canali pieni o quasi anche in inverno; in questa fase manca anche la flora, che dava ossigeno alla fauna ittica e non solo. Allora mi chiedo: contro chi raccoglieremo le firme? Contro coloro che, a loro dire, hanno il controllo delle acque? Coloro che noi paghiamo per questo controllo? È combattere contro i mulini a vento".

L’ente preposto alla cura e manutenzione dei corsi d’acqua è il Consorzio di Bonifica, vedremo come e in che modo l’ente guidato dal presidente Stefano Calderoni troverà una soluzione per tacitare le proteste ed evitare che ogni anni si riproponga il problema dei canali in secca e quindi la moria di migliaia di pesci.

Franco Vanini