Morta dopo il parto Addio a Elisa Maietti tra lacrime e girasoli "Eri sorgente di vita"

Una folla commossa e tanti scout al funerale nella chiesa di San Martino. Le parole del vescovo: "Illuminata dalle tue scelte di servizio e amore".

Morta dopo il parto  Addio a Elisa Maietti  tra lacrime e girasoli  "Eri sorgente di vita"

Morta dopo il parto Addio a Elisa Maietti tra lacrime e girasoli "Eri sorgente di vita"

di Mario Tosatti

"Non c’è amore più grande di chi dà la vita". Sono le commosse parole dell’arcivescovo Gian Carlo Perego nel giorno dell’ultimo saluto a Elisa Maietti, 33 anni, la ricercatrice universitaria morta giovedì scorso poche ore dopo aver dato alla luce la sua prima figlia, Alice. In una giornata grigia e uggiosa, una folla si è assiepata dentro la chiesa parrocchiale della frazione di San Martino, tantissime le persone rimaste fuori. La commozione di un’intera comunità, amici, conoscenti, mamme, giovani e tanti di questi con il fazzolettone al collo, simbolo dello scoutismo, per ricordare Elisa e il suo impegno con gli scout. Tutti si sono stretti in un grande abbraccio al marito Andrea, a mamma Albertina e al papà Francesco. Una tragica vicenda che ha toccato il cuore di tante famiglie, prese da incredulità, dolore, ma allo stesso tempo impegnate in un pensiero concreto per la piccola Alice. Tanto che da subito è partita una raccolta fondi spontanea.

Nella sua intensa omelia, Perego ha ricordato Elisa: "Ha gustato l’amore di Dio, in rispetto per la giustizia, in gesti di pace, in preghiera, nella tutela ed educazione dei piccoli e dei giovani, soprattutto nello scoutismo, prima nel Ferrara 4 (San Luca) e poi nel Ferrara 3 (Santo Spirito), fino a dare la sua vita per generare sua figlia Alice. Anche i testimoni che Elisa prediligeva, erano testimoni di fede che hanno amato la giustizia, educatori che hanno dato la loro vita. Le scelte di fede, di politica, cioè di amore per la città, di servizio hanno rafforzato e incanalato l’amore di Elisa come figlia, amica, educatrice e capo scout, promessa sposa, madre. Queste scelte – ha proseguito il monsignore – hanno dato sapore alla sua vita, come il sale dà sapore alle cose e hanno illuminato la sua vita e la vita delle persone che ha incontrato, educato, come la luce illumina la casa".

Una vita, quella della giovane ricercatrice, che è trascorsa nell’impegno verso il prossimo: "Le parole scritte da Elisa prima di partire per l’Albania come capo scout – ha aggiunto Perego – sono come un testamento, un testimone che viene consegnato a noi, in questo momento di silenzio, carico di angoscia soprattutto per voi familiari Albertina, Francesco, Andrea e voi tutti amici". In conclusione il vescovo ha salutato la giovane: "Cammina, cammina, cara Elisa e incontrerai questa volta non i laghi e i monti e il mare d’Albania, ma una ‘tenda speciale’ di un Padre che ti aspetta sulla soglia, dove ha preparato per te un posto". In conclusione della cerimonia funebre, prima dell’uscita del feretro dalla chiesa gremita, spazio alle lettere con i ricordi e le parole toccanti delle amiche: "Cara Eli hai sempre avuto una marcia in più rispetto a tutti. Tu eri pronta a consigliare su ogni cosa, ci stimolavi e bacchettavi quando c’era bisogno come solo tu sapevi fare. Era incredibile, riuscivi a tirare fuori il meglio di tutti noi. Non ti risparmiavi su niente. Hai lasciato una sorgente di acqua viva, piena di vita, dove noi attingeremo per sempre".

E ancora: "Eli, grazie per tutto quello che ci hai regalato a partire del tuo immancabile sorriso. Buona strada". Al termine sono stati consegnati ai presenti tre semi di girasoli: "Un fiore che rappresenta lo spirito solare della nostra amata Eli".