Omicidio a Ferrara, fermata la figlia. "L'ha avvelenata"

Sara Corcione è in cella. La vittima è Sonia Diolaiti, 62 anni. I vicini: litigavano sempre. Il difensore: prime ammissioni e situazioni di disagio psichico

Omicidio a Ferrara, fermata la figlia della vittima (foto BusinessPress)

Omicidio a Ferrara, fermata la figlia della vittima (foto BusinessPress)

Ferrara, 30 luglio 2022 - Ha ucciso la madre: con questa accusa Sara Corcione, 38 anni, è in stato di fermo per omicidio volontario.  Il fermo è arrivato dopo un interrogatorio fiume nella caserma dei carabinieri: la Corcione è ora in cella.

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La vittima è Sonia Diolaiti, 62 anni: il corpo è stato trovato senza vita nella notte in una casa in via Ortigara 28, vicino allo stadio (foto). La figlia abita al piano superiore nella stessa palazzina e ha raccontato di sentirsi perseguitata dalla madre e di covare risentimento, nei confronti della genitrice, per vicende risalenti all'adolescenza. La 38enne, sempre a quanto appreso, non risulta essere seguita dai servizi sociali o dai servizi di igiene mentale.

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Il corpo della mamma è stato scoperto nella notte, dopo che due conoscenti si erano presentati in caserma per segnalare che la 62enne da due giorni non rispondeva né alle telefonate né al campanello. Altri vicini di casa hanno riferito ai carabinieri che stanno indagando, coordinati dalla procura, sulla morte della donna, che le madre e figlia litigavano spesso: le loro urla si sentivano distintamente.

Secondo una prima ipotesi, la morte di Sonia Diolaiti sarebbe avvenuta per avvelenamento, ma sono in corso ulteriori indagini ed è stata disposta l'autopsia. La vittima era vedova da circa 4 anni: il marito era un medico primario.

Sostanzialmente, da quello che si apprende, la figlia avrebbe fatto ammissioni davanti ai pm. "Noi ci siamo messi a disposizione fin da subito degli inquirenti, rispondendo a tutte le domande e non nascondendo nulla. È emersa una situazione di disagio psicologico, che necessiterà di ulteriori approfondimenti clinici", spiega l'avvocato della 38enne, Ricciuti.

La donna - che agli uomini dell'Arma ha rilasciato dichiarazioni poi confermate durante l'interrogatorio condotto dalla Pm di turno, alla presenza del difensore di fiducia, Gianni Ricciuti - avrebbe raccontato di sentirsi perseguitata dalla madre e di covare risentimento, nei confronti della genitrice, per vicende risalenti all'adolescenza fornendo un quadro di disagio familiare con radici profonde.

"Noi - ha detto l'avvocato Ricciuti - ci siamo messi a disposizione fin da subito degli inquirenti, rispondendo a tutte le domande e non nascondendo nulla. È emersa una situazione di disagio psicologico, che necessiterà di ulteriori approfondimenti clinici». Presumibilmente verrà chiesta una consulenza psichiatrica. La 38enne - laureata e attualmente disoccupata - non risulta essere seguita dai servizi sociali o dai servizi di igiene mentale. Al termine del sopralluogo condotto dalla Pm di turno insieme ai carabinieri e al medico legale, la salma di Sonia Diolaiti è stata trasferita all'istituto di medicina legale di Ferrara dove sarà eseguita l'autopsia in modo da chiarire le dinamiche e le cause del decesso della vittima che, a quanto appreso, avrebbe assunto una sostanza chimica - su cui verranno fatti esami tossicologici - che, se mescolata con altre sostanze, può avere gravi effetti