Morto folgorato nella cartiera a Mesola, tre indagati

L’ultimo accertamento della Procura lascia pochi dubbi alla prima ipotesi sulle cause del decesso di Maurizio Beltrame, 59enne di Porto Tolle

Tecnici e dipendenti dell’azienda di Mesola davanti all'ingresso

Tecnici e dipendenti dell’azienda di Mesola davanti all'ingresso

Mesola, 2 giugno 2020 - Gli ultimi, pochi, dubbi rimasti saranno sciolti dall’autopsia, ma dall’ultimo accertamento eseguito su richiesta del pm di Ferrara Stefano Longhi sul corpo di Maurizio Beltrame – l’operaio di 59 anni morto sul lavoro a Mesola mercoledì scorso – risulterebbero tracce evidenti di folgorazione. Ma l’ufficialità su che cosa ha fatto fermare il cuore del tecnico di Porto Tolle, potrà essere data definitivamente dai risultati dell’esame autoptico, il cui incarico sarà assegnato nei prossimi giorni.

Intanto la Procura, come atto dovuto e proprio in vista di un accertamento irripetibile come è l’autopsia, ha inviato tre avvisi di garanzia per l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Avvisi che hanno raggiunto il titolare dell’azienda di Mesola, Cartitalia srl, dove è accaduto l’infortunio e dove Beltrame stava lavorando con la sua ditta Travaglia Impianti di Porto Tolle, lo stesso titolare dell’impresa della vittima e il capocantiere.

Oltre a capire l’esatta causa del decesso, devono essere ricostruiti anche i minuti antecedenti l’infortunio mortale e da valutare, come sempre avviene in questi casi, se erano state adottate tutte le misure di prevenzione sui luoghi di lavoro.

Erano circa le 13.30 di mercoledì quando Beltrame è caduto a terra mentre stava lavorando al quadro elettrico dell’azienda di Mesola. Secondo quanto ricostruito, Beltrame era impegnato a sistemare alcuni cablaggi, quando all’improvviso è caduto a terra. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione dei sanitari del 118 che sono giunti sul posto, sia con un’ambulanza che con l’elisoccorso, che però pochi minuti dopo è stato fatto rientrare a Ferrara.

Il cuore di Beltrame ha smesso di battere pochi istanti dopo. Sul luogo dell’infortunio sono intervenuti anche i carabinieri di Mesola e i tecnici di Medicina del lavoro dell’Ausl di Ferrara.

Fin da subito l’ipotesi più plausibile è stata la folgorazione, anche se i ’segni’ sul corpo non sono apparsi subito così eventi, tanto da far presupporre che Beltrame potesse essere stato colto da malore poco prima della caduta a terra e che questo potesse essere stato all’origine del decesso. Ipotesi non ancora del tutto scartata, anche se dopo l’accertamento esterno sul corpo del 59enne disposto dalla Procura, la folgorazione resta l’ipotesi più probabile. Il cinquantanovenne era un tecnico molto esperto e non era la prima volta che lavorava per la sua azienda nella cartiera di Mesola.