Migliarino, morto accanto ad un amico svenuto. L'incubo dell'intossicazione

Trovati in una casa con bottiglie di alcol e polvere. Aperta un'inchiesta

Carabinieri (Foto Businesspress)

Carabinieri (Foto Businesspress)

Migliarino (Ferrara), 5 gennaio 2019 - Uns bottiglis di liquore, o forse di grappa, rotola nella stanza. Il cuore di un uomo di 45 anni smette di battere. Nel tinello con lui c’è un’altra persona – un amico di 43 – che cade a terra, svenuto. Passano i minuti, da quella casa a Migliarino non arriva più un rumore. Dentro ci sono due persone: uno è morto, l’altro è svenuto e dalla sua bocca esce solo un rantolo di respiro.

Ad accorgersi di tutto è il fratello del sopravvissuto a quello che ha tutta l’aria di essere stato un festino a base di alcol e, sospettano gli inquirenti, altro. Tra il materiale sequestrato anche polvere. Ma l’ipotesi che si tratti di droghe deve ancora passare al vaglio delle analisi. L’ipotesi, per ora, è quella di una intossicazione letale. Il soccorritore, che ha intravisto i corpi a terra dalle inferiate della finestra, apre la porta a spallate e trova i due. Suo fratello è vivo, respira a fatica. L’altro, un 45enne del posto, è già freddo.

Nel buio di un tardo pomeriggio di gennaio, a Migliarino, arrivano i vigili del fuoco, i carabinieri e i sanitari del 118. I fari delle forze di polizia si confondono con le luminarie di Natale ancora accese, intermittenti, nelle case vicine. Da un primo riscontro fatto dai pompieri si escludono intossicazioni da monossido. Così come i militari dell’arma escludono fatti di violenza.

Non c’è sangue, non ci sono segni di scontri né di incursioni da fuori. Tutto ha un suo ordine, mortale. Dalla scena gli investigatori raccolgono le tracce del pomeriggio di due uomini, amici, chiusi in un tinello ai primi dell’anno. I segni sono quelli di un abisso dal quale uno non è più risalito e l’altro è tornato a galla più morto che vivo. Sopravvissuto.

Sulla salma del 45enne il magistrato di turno ha disposto l’autopsia e sul materiale ritrovato i carabinieri faranno analisi specifiche. Per capire, primo, se si tratti di droga e, nel caso, quale sia stata la sostanza risultata letale ad uno dei due. Dalla procura di Ferrara trapela che sarà aperto un fascicolo, molto probabilmente senza indagati. Un passaggio formale per le indagini necessarie a inquadrare la tragedia di un pomeriggio a Migliarino. Le tapparelle delle abitazioni vicine si alzano. I primi curiosi fanno domande e la notizia passa di bocca in bocca.

«È una storia – così il sindaco Sabina Mucchi – molto triste. Non so cosa sia successo e non esprimo pareri su ciò che non so. Spetta alle forze di polizia fare chiarezza sul caso». Un caso che è una storia di provincia finita nel gorgo di un pomeriggio di gennaio. Quando fuori è un freddo cane, i babbi natale sono ancora appesi ai davanzali e, in una casa, si vive come si può. Alla porta hanno attaccato i sigilli subito dopo che sono usciti gli ultimi, i necrofori, con il corpo di un uomo di 45 anni morto all’alba di un nuovo anno. La procura ha aperto un fascicolo. La bara di carta per una storia triste.