CRISTINA RUFINI
Cronaca

Morto schiacciato dal trattore: "Il piccolo arrivava in bicicletta e il padre non poteva vederlo"

Questo quanto emergerebbe dalla consulenza disposta dalla procura sul tragico incidente. Il pm Cavallo ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sul decesso di Alessandro Bruttomesso. .

Morto schiacciato dal trattore: "Il piccolo arrivava in bicicletta e il padre non poteva vederlo"

La polizia scientifica nel piazzale dove si è consumata la tragedia

Non poteva assolutamente vedere il figlioletto che stava sopraggiungendo in sella alla sua bici. Era impossibile per il padre, alla guida della macchina agricola per trasportare rotoballe, inquadrare quella dannata fetta di cortile dove il figlio in sella alla sua bicicletta lo aveva raggiunto, nonostante il divieto della nonna. Per il papà di Alessandro Bruttomesso, il bambino di sette anni morto il 5 giugno scorso per le gravissime lesioni riportate dopo essere stato schiacciato da una delle ruote del trattore, era impossibile evitare l’impatto. Il piccolino, forse, quando se ne è accorto ha tentato di evitarlo, frenando, ma non ce l’ha fatta. Un tragedia che non era possibile evitare. É la conclusione cui è giunto il consulente della procura, Alfonso Micucci, nominato dal pm che ha coordinato le indagini, Barbara Cavallo. Consulenza sulla base della quale lo stesso pubblico ministero ha già chiesto l’archiviazione dell’indagine che era stata aperta nei confronti del papà di Alessandro, come atto dovuto. Ora non resta che attendere la decisione del giudice per le indagini preliminari, ma quanto emergerebbe dalla consulenza lascerebbe poco spazio al dubbio: l’impatto tra la parte anteriore della bicicletta e la ruota posteriore destra del trattore non poteva essere evitato da chi guidava il trattore. Conclusione che sposta veramente di poco il dolore che affligge il papà (assistito dagli avvocati Simone Bianchi e Giuliano Onorati) e la mamma del piccolo Alessandro, ma almeno servirà a non dover affrontare un processo.

L’incidente. Sono le 19 circa del 5 giugno scorso quando dall’azienda agricola che si trova al confine tra Ferrara e Vigarano, lungo la strada provinciale per Cento, parte la richiesta di soccorsi: un bambino è stato investito dal trattore guidato dal padre. Lui era in bici che stava circolando nel cortile dell’azienda e il padre stava mettendo a posto alcune rotoballe. Sul luogo dell’incidente giungono i sanitari del 118, tentano con tutte le proprie forze di rianimare il piccolo, lo caricano sull’ambulanza e da lì inizia la folle corsa verso l’ospedale di Cona dove però il bambino arriverà ormai senza vita. Inutile stare a spiegare la disperazione del padre, di tutta la famiglia. Da qui iniziano le indagini del pm Cavallo, di turno quel giorno, per ricostruire il maledetto incidente. Viene disposta la consulenza per valutare se mai sarebbe stato possibile evitarla. Iniziano gli accertamenti che hanno portato alle conclusioni dell’ingegner Micucci. Non resta quindi che attendere la decisione del giudice per le indagini preliminari, che dovrebbe avvenire in breve tempo.