REDAZIONE FERRARA

Movida in spiaggia, il giorno della verità. Oggi la sentenza

Musica negli stabilimenti fino alle 4 del mattino, spetta al consiglio di Stato concedere il via libera.

Oggi sarà il giorno della verità per gli stabilimenti balneari dei nostri lidi e per l’unica discoteca, il Barracuda. Il Consiglio di Stato deciderà, il verdetto dovrebbe essere definitivo almeno per quest’anno, chi ha ragione e chi ha torto nel lungo braccio di ferro, al centro la movida sulle spiagge. Gli stabilimenti balneari chiedono di poter fare musica a oltranza fino alle due del mattino, la discoteca sostiene che sia una forma di concorrenza sleale. E si è rivolta al Tar per vedere rispettate le sue ragioni.

E’ il regolamento del Comune di Comacchio a concedere una deroga a orari e numero di eventi sulle spiagge, e sarà proprio il regolamento il punto chiave. Il consiglio di Stato è chiamato a pronunciarsi per la seconda volta. Alcuni giorni fa, in vista del lungo ponte di Pasqua, aveva congelato tutto, concedendo ai locali di andare avanti con la musica fino alle ore piccole. Il motivo, di questa deroga, non danneggiare le attività che avevano già programmato eventi, concerti, bollicine già nel periodo delle festività.

Si ripropone un quadro analogo. Le iniziative del primo maggio ed anche dei giorni che costellano questo lungo ponte sono già state definite, pagati gli artisti, programmato il personale che dovrà rimboccarsi le maniche davanti all’arrivo di un esercito di turisti. Questo almeno se lo augurano tutti, sul resto è una frattura aperta senza nessun tentativo di mediazione. Incrocia le dita Matteo Montagnini, dello stabilimento balneare Malua. "Cosa posso dire? Spero che la sentenza sia favorevole agli stabilimenti balneari. Ci sono in ballo posti di lavoro, investimenti. Ma non posso prevedere come andrà a finire, ci vorrebbe la sfera di cristallo".

Anche loro hanno una data, il 3 maggio, quando nello stabilimento andrà in scena un evento per salutare il decollo della stagione. Il Malua, con una cinquantina di stabilimenti, è difeso dell’avvocato Giuliano Onorati. Gianni Nonnato, presidente del consorzio Lido Nazioni, titolare dello Chalet del Mare, si sbilancia un po’. "Sono fiducioso, devo esserlo per i 600 posti di lavoro che gli eventi portano sulla nostra costa. Certo, anche io ho delle date, il calendario deve essere programmato di anno in anno. Che dire, facciamo gli scongiuri. Se il Consiglio di Stato ci boccia ci troviamo a fare i conti con un disastro economico".

E’ l’avvocato Domenico Lavermicocca a difendere il Barracuda, unica discoteca del lido di Spina, contro il Comune di Comacchio e i gestori degli stabilimenti. "In questo modo, con queste regole, siamo davanti ad una concorrenza sfrenata, quella di un centinaio di stabilimenti che sono nati e dovrebbero fare ben altre attività. Siamo stati costretti a rivolgerci ad un legale per difendere le nostre ragioni", le parole pronunciate in più occasioni da Stefano Piazzi, titolare del Barracuda.

m. b.