Movida, ora un tavolo settimanale "Così studiamo i provvedimenti"

Il tour del vicesindaco Nicola Lodi e del residente Stefano Zambon tra piazza Verdi e via Carlo Mayr "Confronto costante con cittadini ed esercenti". Il docente: "Il problema è grave. Le recinzioni? Bene"

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di Federico Di Bisceglie

In inglese si direbbe ’boots on the ground’. Consumare le suole, è più calzante. Il vicesindaco Nicola Lodi e Stefano Zambon, docente Unife e promotore dell’esposto contro la movida selvaggia in piazza Verdi, hanno scelto, venerdì sera, di passare per le vie della movida. E toccare con mano i problemi. Dopo il confronto con residenti ed esercenti, il vicesindaco pare essere seriamente intenzionato a recintare la piazza. Un progetto "sul quale stiamo già lavorando". Nel frattempo "avvieremo – spiega il vicesindaco – un tavolo settimanale, nel quale convocheremo i cittadini e gli imprenditori per studiare assieme a loro le modalità e i provvedimenti più efficaci per contrastare il fenomeno della movida selvaggia". I primi effetti dei provvedimenti assunti fino a oggi si sono visti già venerdì sera. "Posizionando gli steward in alcuni punti strategici – così Lodi – abbiamo notato un effetto deterrente: i ragazzi che volevano urinare contro i muri dei palazzi, sono stati allontanati". Tra le tante problematiche che si concentrano nel distretto che si snoda fra via Mayr, via Carri, piazza Verdi e via Camaleonte, ce n’è anche una legata alla viabilità. "Gli assembramenti che si creano in particolare nel passaggio pedonale tra piazza Verdi e via Mayr – riprende il vicesindaco – oltre a essere pericolosi sotto il profilo della diffusione del contagio, impediscono ai veicoli di circolare. Anche su questo, occorrerà intervenire". Da lunedì gli uffici comunali saranno al lavoro per studiare un inasprimento delle misure anti-alcol. Nel frattempo, anche tra i residenti, prende piede l’idea di recintare l’area e di far coincidere la chiusura di piazza Verdi con la chiusura dei locali. "Assieme al vicesindaco – spiega Zambon, in veste di portavoce dei residenti – abbiamo fatto un giro nelle zone più calde dove si concentrano i giovani. Abbiamo constatato, ancora una volta, che la situazione è grave". Peraltro proprio Zambon e Lodi, durante il tour serale sono stati "apostrofati in maniera offensiva da alcune persone ubriache".

Favorevole dunque all’ipotesi contingentamento degli ingressi. Anche perché, sottolinea il docente, il paradosso è che "piazza Trento-Trieste è vuota, mentre piazza Verdi è straripante". Nel frattempo, pare che anche il punto vendita Conad che affaccia sulla piazza abbia aderito alla raccolta firme contro il degrado. L’idea dei cancelli piace anche agli esercenti. " Sono favorevole – così Matteo Musacci, presidente provinciale Fipe – Confcommercio – a un contingentamento di persone che possa favorire il consumo nelle attività della zona, rendendo accessibile la piazza solo ai clienti dei pubblici esercizi". Anche perché, chiude Musacci, "chi crea confusione non sono i nostri clienti, bensì chi viene qui dopo l’una e mezza a bighellonare".