COMACCHIO
Granchio blu e mucillagini. Sono stati questi i temi al centro della riunione del del Comitato di gestione, del gruppo tecnico e del Comitato Consultivo del Distretto di pesca Nord Adriatico, composto dalle Regioni Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, che si è tenuta mercoledì scorso. Un incontro cui ha presenziato il commissario per l’emergenza granchio blu Enrico Caterino che ha avuto modo di presentarsi ufficialmente e confrontarsi in modo approfondito con gli assessori alla Pesca delle tre Regioni (Cristiano Corazzari – Veneto, Alessio Mammi – Emilia Romagna e Stefano Zannier – Friuli Venezia Giulia) e di ascoltare il punto di vista dei rappresentati delle Organizzazioni professionali di categoria "al fine – ha riferito Cristiano Corazzari in qualità di coordinatore del Distretto della Pesca del Nord Adriatico, a margine della riunione - di definire le più opportune iniziative di contrasto alla diffusione della specie invasiva". L’incontro è stato convocato per incontrare il Commissario per l’emergenza causata dal Granchio blu Enrico Caterino e per affrontare gli effetti del fenomeno della mucillagine e delle anomale alte temperature nell’Adriatico settentrionale.
"Oltre al tema del granchio blu – riporta Corazzari, nella nota pubblica sul sito istituzionale della Regione Veneto - la riunione del Distretto ha portato ad approfondire anche i temi delle elevate temperature al largo delle coste dell’Adriatico con la ripresentazione del fenomeno delle mucillagini che ha avuto forti impatti su alcune tipologie di pesca come ad esempio il settore specializzato nella raccolta della Vongola di mare e, nel caso dell’acquacoltura, gli allevamenti di cozze".
Su questo fronte, con le rispettive strutture tecniche, si è deciso di elaborare un documento condiviso tra gli assessori delle regioni che si affacciano sull’Alto Adriatico e anche con le categorie coinvolte e che, una volta approvato, sarà inviato al ministro Francesco Lollobrigida "per richiedere lo stato di calamità naturale". Un’iniziativa che è stata intrapresa a seguito dei gravi danni subiti dai pescatori e dagli allevatori durante l’estate a causa della diffusione delle mucillagini nelle acque dell’Alto Adriatico, fenomeno aggravato dalle elevate temperature e dalla mancanza di ossigeno". L’obiettivo è dare ulteriore sostegno a un settore, quello della pesca e dell’acquacoltura, che ha subito un ulteriore colpo a causa del fenomeno.
Valerio Franzoni