Muore ore dopo lo schianto in Rampari di San Rocco Inchiesta per far luce sulla catena dei soccorsi

Il pm Savino ha disposto l’autopsia e aperto un fascicolo contro ignoti al momento

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Sul corpo di Alberto Grande, l’imprenditore di 62 anni morto ore dopo lo schianto in moto, la Procura di Ferrara ha aperto un fascicolo d’inchiesta per fare piena luce su che cosa sia accaduto dal momento del violento impatto contro lo spartitraffico fino a quando l’uomo, residente a Roma ma in città da alcuni anni, è morto. Al momento si tratta di un fascicolo aperto senza alcun nome iscritto nel registro degli indagati. Ma il pubblico ministero di turno, Ciro Alberto Savino, vuole fare piena luce su tutta la catena dei soccorsi: dall’intervento dei primi sanitari in Rampari di San Rocco, intorno alle 12.30 di lunedì fino a quando l’uomo, pur in gravi condizioni, ma non in apparente pericolo di vita, è entrato in sala operatoria all’ospedale Sant’Anna di Cona. Innanzitutto il magistrato ha disposto l’esecuzione dell’autopsia per capire che cosa abbia ucciso Grande, poi vuole fare piena luce sulla catena dei soccorsi.

Il terribile incidente è accaduto in rampari di San Rocco, all’incrocio con via Fossato di Mortara. Secondo la prima ricostruzione della dinamica dell’incidente, il centauro in sella a una Bmw 1000, forse in fase di sorpasso – ma questo aspetto è ancora in fase di chiarimento – avrebbe perso il controllo della due ruote per andare a rimbalzare contro l’isola spartitraffico che divide le due corsie della strada, per poi finire contro un cartello della segnaletica verticale.

Uno schianto che gli è costato la vita. Ma su questo aspetto dovrà fare piena luce, appunto, l’inchiesta che è stata aperta dal pm Savino.

Sul luogo, lunedì, per i rilievi, sono intervenuti gli agenti della Polizia locale di Ferrara. A loro il compito di ricostruire gli attimi che hanno preceduto lo schianto della potente Bmw: il motivo per cui Grande ha perso il controllo della vettura e se davvero fosse in fase di sorpasso. Sembra comunque certo che non ci sia stato il coinvolgimento di altri mezzi.

Il ferito in codice di media gravità è stato trasportato all’ospedale Sant’Anna di Cona, per poi essere sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza.

Ma il suo cuore ha cessato di battere alcune ore dopo l’incidente.

Cristina Rufini