MARIO BOVENZI
Cronaca

"Musica in spiaggia, salviamo la stagione"

Il Comune chiede al Tar una sospensiva. "Gli stabilimenti hanno già programmato gli eventi, danno ingente". Scatta la petizione

Il Tar ha stabilito lo stop della musica alle 23,30 e non più di 16 concerti

Il Tar ha stabilito lo stop della musica alle 23,30 e non più di 16 concerti

Musica in spiaggia, un altro colpo di scena in quella che ormai è diventata una battaglia tra gli stabilimenti balneari e la discoteca Barracuda. Dopo la sentenza del Tar che ha decretato lo stop dei concerti alle 23,30 e il taglio della stagione da 40 eventi a 16, scende in campo il Comune di Comacchio. L’amministrazione ha chiesto al tribunale amministrativo regionale di Bologna una sospensiva d’urgenza della decisione. La motivazione di questa azione legale, l’ingente danno per gli stabilimenti balnerari che ormai hanno già programmato tutta la stagione ai lidi, fino a settembre. Il Comune, come del resto aveva già fatto, scende in campo per tutelare gli stabilimenti balnerari davanti alla decisione del Tar che per i gestori è stata una doccia fredda. "Una mazzata", il commento di Gianni Nonnato, titolare di un bagno, presidente del consorzio di Nazioni. Non è la sola risposta alla sentenza del Tar. Gli stessi stabilimenti balneari annunciano che si rivolgeranno, faranno appello al consiglio di Stato. I bagni hanno costituito una sorta di cordata, formata da oltre venti imprenditori del mare, nata proprio per portare avanti questa battaglia. Il ’verdetto’ del Tar, arrivato nei giorni scorsi, va a modificare radicalmente quella che è la movida sui sette lidi ponendo fortissime limitazioni, che sono poi quelle che vengono applicate a livello regionale. Il Comune di Comacchio procedeva con una deroga, che consentiva un forte allargamento degli orari degli eventi, così come del numero delle manifestazioni nel corso della stagione. Gli stabilimenti in pratica potevano andare avanti con la musica fino alle due del mattino, lo stesso numero di concerti nel corso della stagione era stato ’dilatato’ fino ad arrivare a 40 manifestazioni tra note e bollicine. Il Comune in pratica si rivolge al Tar chiedendo vengano tenuti in considerazione gli interessi degli stabilimenti, con il rischio all’orizzonte di una forte perdita economica.

Proprio ieri è partita anche la mobilitazione in tutto il territorio di Comacchio. "No al giro di vite su orari e numero di eventi nel litorale comacchiese", questo lo slogan della raccolta firme contro quella che viene definita la stretta sulla movida nei lidi. "Noi, cittadini, residenti e frequentatori di Comacchio non possiamo accettare questa decisione. Non condividiamo la sentenza", si legge ancora. Da qui l’appello a firmare la petizione. "Chiediamo alle autorità competenti di risolvere immediatamente la situazione. Unisciti a noi e firma la petizione. Libertà e democrazia".