REDAZIONE FERRARA

Nel nome di Piacentini: "Un capitano d’impresa"

Intitolata all’industriale la rotatoria tra le vie Caldirolo e Gaetano Turchi. Si trova a pochi passi da quella che fu un tempo la sede del calzaturificio Zenith.

Intitolata all’industriale la rotatoria tra le vie Caldirolo e Gaetano Turchi. Si trova a pochi passi da quella che fu un tempo la sede del calzaturificio Zenith.

Intitolata all’industriale la rotatoria tra le vie Caldirolo e Gaetano Turchi. Si trova a pochi passi da quella che fu un tempo la sede del calzaturificio Zenith.

Ferrara omaggia la memoria di Giorgio Piacentini (1902 - 1969), cavaliere del lavoro, imprenditore e filantropo. Ieri è stata intitolata a lui la rotatoria tra via Caldirolo e via Gaetano Turchi, che si trova a pochi passi da quella che fu un tempo la sede del calzaturificio Zenith, divenuto sotto la guida di Piacentini un’eccellenza manifatturiera e industriale del panorama produttivo italiano nel dopoguerra.

Alla cerimonia l’assessore Stefano Vita Finzi e i familiari. La proposta di intitolazione, su suggerimento di Carlos Dana, nipote di Giorgio Piacentini, e del pronipote Giorgio Pizzirani, è stata approvata dalla commissione per la toponomastica e dalla giunta e, infine, autorizzata dalla Prefettura. "Il Comune rende omaggio al nome e alla storia di un personaggio che ha impegnato la sua vita a favore dell’industria ferrarese, anticipando concetti quali il welfare aziendale e iniziative di carattere culturale e sociale, rivolte a tutto il territorio, come con l’istituzione del Premio Estense e del Cineclub Fedic Ferrara", così l’assessore Stefano Vita Finzi Zalman. Figlio di proprietari terrieri della Bassa Ferrarese, sposato con Jolanda Buzzoni nel 1925, Piacentini divenne industriale di primo piano a seguito della scomparsa del suocero Edgardo Buzzoni, avvenuta nel 1928. Raccolse l’eredità imprenditoriale fondando e diventando titolare della Zenith, insieme al cognato Andrea. Nelle sue mani l’azienda decollò diventando leader nel settore delle calzature eleganti da uomo e da bambino, con esportazioni record in America e non solo. Se nel 1929 le maestranze occupate sono 135, con una produzione quotidiana di 160 paia di calzature, nel 1943 la Zenith raggiunge i 510 dipendenti, raggiungendo una produzione di 2250 paia di scarpe al giorno, di cui in alta percentuale sono di tipo militare. La guerra fu un durissimo scoglio per i Buzzoni-Piacentini. Lo stabilimento viene bombardato più volte, tanto che a fine del conflitto la fabbrica si trova rasa al suolo, con trecento operai senza lavoro. Dopo la Liberazione Piacentini affronta la ripresa dell’attività in locali di fortuna. Sul finire del 1948 viene decisa la costruzione del nuovo stabilimento in via Caldirolo al civico 84, che sarà ultimata nel 1950. Il nuovo opificio dà da lavorare a 500 operai e impiegati con una produzione giornaliera di 800 paia di calzature. Fu sua l’idea, mentre era presidente provinciale dell’Unione industriali, di fondare il Premio Estense, la cui prima edizione si svolse nel 1965. Anche il Cineclub Fedic Ferrara fu fondato, nel 1953, per iniziativa di Piacentini.