"Nessuna rete di spaccio" E l’inchiesta va in archivio

Comacchio, in 13 erano sospettati di smerciare droga nei locali della movida. Ma non sono stati raccolti elementi sufficienti per sostenere l’accusa.

"Nessuna rete di spaccio"  E l’inchiesta va in archivio

"Nessuna rete di spaccio" E l’inchiesta va in archivio

L’indagine era partita dal sequestro di un cellulare. All’interno del telefono erano stati trovati contatti e chat con altri soggetti, tutti ventenni della zona e tutti sospettati di essere coinvolti in un vasto giro di droga tra i locali della movida. L’attività portò a un ampio giro di perquisizioni lungo la costa comacchiese, mettendo sotto la lente tredici giovani. L’inchiesta per spaccio, partita l’estate scorsa, è stata recentemente archiviata. Su alcuni degli indagati non sono emerse conferme riguardanti la presunta attività illecita. Per quanto riguarda altri, le perquisizioni hanno sì permesso di rinvenire sostanze stupefacenti, ma i quantitativi sono risultati esigui al punto da essere ritenuti compatibili con l’uso personale. Nulla sarebbe infine emerso dall’esame dei cellulari.

Insomma, secondo la stessa procura non sarebbero stati raggiunti adeguati riscontri per ritenere quei ragazzi "inseriti in una rete di spaccio di sostanze stupefacenti". La richiesta del pubblico ministero è stata recentemente accolta dal giudice per le indagini preliminari Silvia Marini, che ha archiviato il fascicolo. "Apprendo con soddisfazione la determinazione del pm, pienamente accolta dal giudicante" si è limitato a commentare l’avvocato Filippo Maggi, legale di uno degli indagati.

La vicenda recentemente archiviata trae origine alla fine dell’estate dell’anno scorso, nell’ambito di una vasta attività antidroga svolta sul litorale dai carabinieri della compagnia di Comacchio. I militari, partendo appunto dall’analisi di un cellulare, avevano messo sotto la lente una serie di persone, poi sottoposte a perquisizione. Alcune di essere avevano dato esito positivo, facendo saltare fuori hashish, marijuana (semi e piante), francobolli di Lsd, funghi allucinogeni e pasticche di Mdma. L’operazione fu condotta anche con l’ausilio di unità cinofile. Il sospetto è che i tredici indagati facessero parte di una rete di piccolo spaccio che riforniva i locali della movida dei lidi. A carico di alcuni dei sospettati erano effettivamente state trovate sostanze, ma in quantità modica. L’attività investigativa scaturita da quell’operazione si è però conclusa senza riscontri sufficienti per portare in giudizio i tredici indagati, per i quali la procura ha chiesto e ottenuto l’archiviazione.

f. m.