"Nessuna scelta ideologica, anche a destra c’è qualità"

Migration

"Secondo alcuni di sinistra, avrei dovuto rifiutare la proposta di Vittorio Sgarbi e di un’amministrazione di destra". Ma la verità è che Moni Ovadia, neo direttore del teatro Comunale la cui nomina è da giorni al centro di polemiche, non è interessato a qualsivoglia istanza politica, quanto piuttosto all’etica: "Io non posso vedere popoli segregati o oppressi. La mia spinta etica verso gli ultimi e i vessati non potrà mai cessare perché vengo da un popolo, quello ebraico, vessato, sterminato e condannato a un genocidio. Certo, ho militato per la sinistra e sono di sinistra, ma ritengo che per quanto le idealità siano nobilissime, le ideologie diventano sempre criminali: il grande poeta Sanguineti difese a spada tratta Pound, che si era schierato con i fascisti, perché fu uno dei più grandi poeti del Novecento".

Lo stesso Sgarbi interviene nuovamente sulla questione, spiegando che "il deficit della cultura di destra non è un deficit di qualità, ma di quantità: la qualità c’è". La sinistra, secondo il presidente di Ferrara Arte, ha accolto la nomina di Moni Ovadia "con perplessità, turbamento ed inquietudine, mentre la Lega ha fatto una scelta scevra da qualsiasi orientamento politico". Parlando di Ovadia, Sgarbi ritiene che sia fondamentale per Ferrara: "l’abbinamento Ovadia-Abbado, cela anche la necessità di affidare il nostro teatro, così famoso nel mondo, a una grande personalità del contemporaneo: il problema del conflitto con l’amministrazione è invenzione. Non esiste". E in effetti risulterebbe falso affermare che Moni Ovadia non sia un uomo libero: "io e Vittorio – dice – siamo liberi. La Lega governa una città, la città è un’istituzione pubblica: un teatro pubblico è di tutti i cittadini. Il posto in cui non voglio stare è quello dove non si elevano voci per difendere il mio diritto di opinione: la polis è luogo di incontri e confronti". Ed è in questa scia che Moni Ovadia vuole inserire il suo operato: "metterò a disposizione le mie proposte ad autunno, ma sicuramente punterò moltissimo sui giovani della città: il futuro di qualsiasi nazione si costruisce sull’alleanza tra generazioni". Ovadia vorrebbe andare nelle scuole, "fare teatro virtuale e parlare ai giovani del valore del teatro". Non fa tutto questo per soldi, "e neppure per fama, figuriamoci... faccio tutto questo perché voglio sollecitare un riflessione critica: questo paese può redimersi solo attraverso l’arte. L’arte, se siamo onesti, ci può unire e fare di noi una comunità nazionale".

fr. fr.