Nicole Berlusconi e i cavalli abbandonati. "Nessuno ha mai fatto nulla"

Emanuele Gambalonga: "Sono in questo stato da anni, spero venga fatta giustizia". Inchiesta per maltrattamenti

Emanuele Gambalonga assiste da anni a questa situazione e alla strage di cavalli: «Qui nessuno fa nulla»

Emanuele Gambalonga assiste da anni a questa situazione e alla strage di cavalli: «Qui nessuno fa nulla»

Ferrara, 4 novembre 2018 – Nel Mezzano si perde anche chi è del Mezzano. E lì nel mezzo, dove i comuni di Comacchio e Ostellato si sfiorano nel nulla, c’è un posto segnato dalla morte. Valle Lepri, dove in una chiusa – il processo è ancora in corso – due operai hanno perso la vita. In uno dei modi più atroci: annegati in una vasca. All’ingresso c’è una casetta abitata dalla famiglia Gambalonga. Sono in quattro: marito e moglie, due figli. Lavorano, fanno l’orto e osservano, in silenzio, dalla piccola fortezza Bastiani del Mezzano.

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«Senza una guida – dice Emanuele (video), il capofamiglia – non li troverete». Ci accompagna lui, che da un paio di giorni fa da sherpa a chi cerca la valle dei cavalli abbandonati (video). «Sarebbe un posto meraviglioso, ettari su ettari di natura e animali. Peccato». Gambalonga accende una sigaretta, accarezza le piante, indica gli uccelli che volano a pelo d’acqua e fa la conta delle nutrie, il popolo dominatore di Valle Lepri. «Quei cavalli sono lì da anni – dice – Nessuno ha mai fatto nulla, a partire da chi ha la curatela di questi terreni vittime, da tempo, di vendite e problemi giudiziari».

VIDEO Da anni allo stato brado - Abbandonati a loro stessi

Un caso irrisolto, tra i canneti e le sponde di due canali, il Circondariale e il Navigabile. Si sta aprendo un primo fascicolo, al momento contro ignoti, per definire i contorni di una storia che parla ‘solo’ di animali, vero, ma che sbatte sotto gli occhi di tutti quello «che gli uomini possono fare». O non fare, come nel caso dei cavalli liberati in quella striscia di terra che corre per chilometri lungo due corsi d’acqua. Le ipotesi di reato sono abbandono e maltrattamenti. «Io ho contato quattro cavalli morti – dice Gambalonga – Tutti deceduti per stenti o per l’acqua». I cavalli annegano per cercare da bere. «Pensate d’estate – dice – quando a terra è tutto arso». Oppure d’inverno: nella steppa ferrarese si deposita una nebbia che entra nelle ossa. «Fanno pena – la chiude Gambalonga – e pensare che questa sarebbe un’oasi se venisse affidate a persone di buon cuore». Invece è la valle dei cavalli abbandonati.

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