Nigeriani Ferrara, Matteo Salvini. "Mando più militari"

Il ministro dopo l’interpellanza di Fratelli d’Italia: "Ecco le garanzie per la città"

Il vicepremier Matteo Salvini (Ansa)

Il vicepremier Matteo Salvini (Ansa)

Ferrara, 21 febbraio 2019 - Aumento dei militari dell’Esercito impegnati nei servizi di ‘Strade sicure’, e ripresa della cosiddetta Operazione Martellamento, con «un piano straordinario di rinforzi di controllo del territorio, attraverso il Reparto Prevenzione Crimine».

Queste le garanzie del ministro dell’Interno Matteo Salvini, in risposta alle interpellanza parlamentari di Fratelli d’Italia: Alberto Balboni al Senato e Tommaso Foti alla Camera, prendendo spunto dagli avvenimenti di sabato sera alla Gad, avevano chiesto al titolare del Viminale una risposta rapida.

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Anche sul fenomeno della mafia nigeriana. Ieri è stata protocollata la risposta, nella quale lo stesso Salvini ripercorre l’accaduto: «I disordini sono cessati in breve tempo – scrive – a seguito dell’intervento in zona di diverse pattuglie delle forze dell’ordine. Sono tuttora in corso accertamenti per l’identificazione dei responsabili».

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La situazione alla Gad è comunque monitorata, e rispondendo a Balboni e Foti Salvini sunteggia i risultati dei controlli: «Nel 2018 sono stati effettuati 166 servizi straordinari con 4618 persone controllate e identificate, 65 arresti e il sequestro di 1,242 kg di cannabis e 208 grammi di hashish e cocaina». A gennaio «altri 2 arresti, 321 identificati e il sequestro di 122 grammi di cannabinoidi e 0,42 grammi di hashish». Numeri, nel panorama italiano del crimine, sicuramente piccoli.

Ma cresce l’allarme per la possibile presenza della mafia nigeriana: «Il fenomeno non è affatto sottovalutato, bensì attentamente monitorato dalle forze di polizia – prosegue Salvini –, anche grazie all’impiego di risorse a ciò dedicate, sia nell’ambito del servizio centrale operativo del Dipartimento della pubblica sicurezza che all’interno delle Squadre Mobili delle Questure».

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Ad oggi, ricordando le operazioni più eclatanti svolte nei confronti della mafia nigeriana, Ferrara non emerge nella mappa: i blitz più significativi sono stati effettuati, infatti, tra Palermo, Messina e Catania. Di fronte al pressing dei parlamentari di Fratelli d’Italia, che chiedono anche «un’azione drastica e la convocazione della Commissione Antimafia, per analizzare la possibile penetrazione a Ferrara e in Emilia Romagna», Salvini non risponde direttamente, ma riconosce che «il sodalizio criminale per le sue caratteristiche e capacità di penetrazione nei territori, presenta effettivamente profili di elevata pericolosità».

Di qui l’assicurazione «della forte attenzione del governo» e la volontà di una «incisiva attività di vigilanza e controllo del territorio», proprio in risposta ai fatti di sabato sera. Salvini, nella risposta all’interpellanza parlamentare, non dice che verrà presto a Ferrara e «metterà le cose a posto» (le parole del suo tweet); verranno però altri soldati dell’Esercito, a potenziare il contingente di 13 militari. La Questura, come annunciato da mesi, dovrebbe disporre quest’anno di un incremento di 55 unità. E da Bologna, per effettuare servizi straordinari (la cosiddetta Operazione Martellamento, attuata già nell’estate 2017 su input dell’allora ministro Marco Minniti), arriveranno le pattuglie dell’Anticrimine.