CLAUDIO CASTAGNOLI
Cronaca

"No all’impianto a biometano su via del Mare"

Il comunicato congiunto del sindaco di Lagosanto Bertarelli e dell’assessore comacchiese Cardi: "Gravi conseguenze su salute e viabilità"

Il sindaco di Lagosanto, Cristian Bertarelli, contrario al progetto

Il sindaco di Lagosanto, Cristian Bertarelli, contrario al progetto

Il Comune di Lagosanto dice no all’insediamento dell’impianto a biometano in via del Mare-SP15 e quello di Comacchio di schiera al suo fianco. Lo dicono il sindaco Cristian Bertarelli e l’assessore Antonio Cardi, per l’amministrazione lagunare, in un comunicato congiunto nel quale esprimono con fermezza la propria contrarietà all’insediamento previsto lungo via del Mare, nel territorio laghese. "La localizzazione proposta, in un’area strategica sotto il profilo sanitario, agricolo e ambientale – scrivono – desta gravissime preoccupazioni per le conseguenze concrete e potenziali che tale insediamento potrebbe arrecare al territorio, ai servizi essenziali e alla qualità della vita dei cittadini". Indicano preoccupazioni sanitarie e di sicurezza, poiché la via del Mare costituisce l’asse viario fondamentale per l’accesso all’Ospedale del Delta, presidio sanitario centrale per tutto il basso ferrarese. Palesano i rischi di un notevole incremento del traffico pesante, per i camion carichi di biomassa in ingresso e di residui in uscita, che, "oltre a rallentare la circolazione, possono ostacolare il passaggio delle ambulanze e dei mezzi di emergenza, compromettendo gravemente la tempestività degli interventi e quindi la tutela del diritto alla salute. Un carico di mezzi pesanti continuo e massivo rappresenterebbe un ostacolo ben peggiore e costante nel tempo. Non ultimo, gli stessi assi viari sono ampiamente utilizzati per gli impianti esistenti di allevamento e biogas, il cui traffico già asservito genererà un cumulo di impatto veicolare lento con fortissimo effetto sui servizi di emergenza".

Evidenziano la viabilità rurale e urbanistica inadeguata, con strade poderali non attrezzate per il traffico industriale. L’incremento del transito industriale non solo metterebbe a rischio la sicurezza stradale, ma causerebbe danni rapidi e progressivi alle infrastrutture viarie, con la formazione di buche, cedimenti e usura precoce dell’asfalto, con gravi costi pubblici di manutenzione a carico della collettività. Si dicono fortemente preoccupati per il potenziale rilascio di emissioni odorigene provenienti dal processo di fermentazione e trattamento delle biomasse, che arrecherebbero disagi persistenti alla popolazione, compromettendo l’abitabilità dei luoghi, con svalutazione degli immobili e potenziali ricorsi legali ed esposti dei cittadini. Un insediamento che si aggiungerebbe ad un altro esistente distante a soli 800 metri, oggi in conversione a Biometano e un allevamento avicolo, entrambi già fonti di disagi olfattivi noti. Infine, interpelleranno tutti gli enti preposti ai controlli.

c. c.