"Non ho mai creduto al suicidio di Denis"

Caso Bergamini, parla il compagno di squadra Padovano. Il legale dell’autista Forte: "Ha visto più di quello che dice e ha paura"

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ARGENTA

Continuano a sfilare i testimoni davanti alla corte d’Assise nell’ambito del processo per la morte di Donato ‘Denis’ Bergamini, il calciatore argentano morto nel 1989 a Roseto Capo Spulico e per il cui decesso è imputata la ex compagna, Isabella Internò, accusata di concorso in omicidio premeditato. Ieri mattina in aula ha parlato Maria Lucia Cosentino, ex moglie di Francesco Forte, autista giunto sul luogo dell’investimento subito dopo il fatto e che aveva raccontato di aver sentito il conducente del camion che ha travolto Bergamini dire "non l’ho visto, era già per terra". In aula è stata poi ascoltata una conversazione tra marito e moglie in cui parlavano del coinvolgimento dell’uomo nell’inchiesta. "Mi ha detto il mio avvocato che Facciolla è uno tosto, che non ci lascerà stare... ti sei inguaiato" dice la donna. Lui risponde: "Mi ha messo in un brutto guaio (si riferisce al suo avvocato Daniela Biondi, ndr). Ora parlo con lei e le dico che voglio la scorta mattina, giorno e sera. Io quello che ho detto è la verità". E lei ancora: "Devi dire che è stata lei a forzarti a parlare". Alla domanda di Fabio Anselmo, legale della famiglia Bergamini, se l’ex marito avesse paura in merito alla sua testimonianza la donna ha affermato: "Sì, mi ha detto che di sicuro c’era qualcosa di grosso e dopo la sua telefonata temeva di essere minacciato. Mi disse ‘se c’è qualcosa di losco finisce che ci vado di sotto io’". La parola è poi passata a Daniela Biondi, avvocato di Forte. "Pensavo e penso – ha detto – che Forte abbia visto qualcosa di più oltre a quello che ha detto di aver visto, perché ha avuto ed ha una paura immotivata rispetto ai fatti che dice di aver visto".

Ha parlato anche Michele Padovano, compagno di squadra di Denis e suo coinquilino nella stagione 19891990. Padovano ha descritto Denis come un ragazzo eccezionale, quasi un fratello maggiore. Ha affermato che Bergamini e Internó non stavano più insieme nell’estate 1989 e che un mese prima di morire gli parlò dell’aborto di Isabella, in Inghilterra. "Mai nella vita – ha aggiunto – ho creduto al suicidio. Dopo il funerale Internó salì sul pullman della squadra e si sedette vicino a me dicendomi ‘io non c’entro nulla’ e queste parole mi parsero fuori luogo. La mattina della morte di Denis lui era sereno, tranquillo per nulla preoccupato – ha concluso –. Intorno alle 15.30 ricevette una telefonata dopo la quale cambiò umore. Da lì in poi lo vidi preoccupato".