"Non la incontravo da almeno due giorni" Choc nel condominio: "Mai avrei immaginato"

Pochi hanno voglia di parlare di quanto accaduto, ma tra i vicini era risaputo che "madre e figlia proprio non andavano d’accordo"

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di Mario Tosatti

Incredulità e grande riserbo tra i condomini di via Ortigara 28. Nella strada che costeggia lo stadio Mazza, la notizia della morte di Sonia Diolaiti, per avvelenamento, ha scosso tutti. C’è poca voglia di parlare, ma qualche conferma sul fatto che esisteva da tempo ‘tensione’ persistente tra la madre e la figlia, arriva da alcune testimonianze. Il condominio di via Ortigara 28 è disposto su quattro piani con quattordici appartamenti, di cui quattro erano di proprietà della famiglia del compianto medico Stefano Corcione, marito di Sonia Diolaiti e padre della presunta assassina. Un contesto immobiliare dove lo stesso Corcione ha vissuto tutta la vita, anche con la moglie, al prima piano. Fino a quando un male incurabile non gli ha lasciato scampo. La figlia Sara Corcione abita al quarto piano. Tra i condomini, ieri, comunque poche parole. Molti non rispondono. Una donna, però, spiega: "Ieri notte non ho sentito nulla e non ho voglia di parlare di questa vicenda". Nello stabile abitano quasi tutte famiglie italiane, tranne una giovane famiglia di nazionalità indiana, da pochi anni in via Ortigara 28. La moglie, in uno stentato italiano racconta: "Sì, venerdì sera verso le 23.30 abbiamo sentito alcuni rumori, in un primo momento non abbiamo dato peso a quello che stava succedendo. Poi abbiamo visto dalla finestra che c’erano le auto dei carabinieri, l’ambulanza e tante sirene, oltre ai vigili del fuoco. Non capivamo e poi le prime informazioni da alcuni vicini, che dicevano che era morta la signora del piano primo. A quel punto – prosegue la donna – siamo tornati a letto, ma la notizia mi ha scosso fortemente e non sono più riuscita a dormire per l’agitazione. Al nostro risveglio c’erano ancora i carabinieri. Conoscevamo poco la signora – conclude – solo buongiorno e buonasera, dispiace molto quanto successo. Non abbiamo sentito nulla di strano".

Nello stabile non sono presenti molte persone, complice il fine settimana e il periodo di ferie, altri non rispondono. Un’altra condomina, che da quasi cinque anni abita lì, si sofferma su alcuni episodi. "Onestamente – sottolinea – erano un paio di giorni che non vedevo o incrociavo la signora, fatto effettivamente strano, ma non avevo un rapporto stretto tale da insospettirmi. Non si è sentito nulla di particolare in questi giorni e nemmeno venerdì notte, solo – rivela – che qualche giorno fa era arrivata un’ambulanza con i sanitari che si sono recati nell’appartamento al piano primo. Non so quale fosse il motivo della chiamata. Quello che si poteva vedere e capire era che la figlia, che abita al quarto piano, e la madre al piano primo non erano in grandi rapporti, un fatto che sembra fosse risaputo e che sarebbe peggiorato ancor più dopo la morte del dottore Corcione, medico molto noto. Venerdì notte – conclude la condomina – abbiamo sentito che sono arrivati i carabinieri e visto molte sirene, mai avrei pensato a una cosa simile".