"Non spostatemi". Igor ferisce cinque agenti

Il pluriomicida Norbert Feher ha aggredito il personale del carcere arrivato per trasferirlo in vista del processo che inizierà oggi

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di Federico Malavasi

"Farò fuori chiunque cerchi di entrare nella mia stanza perché per me uccidere è gratis". Parole sibilate con il piglio minaccioso e con la strafottenza che da sempre contraddistingue gli atteggiamenti di Norbert Feher, alias ‘Igor il russo’, il quarantenne pluriomicida serbo che tra la primavera e l’autunno del 2017 ha seminato una lunga scia di sangue tra il Mezzano e la Spagna. Le minacce del serbo – balzate agli onori delle cronache a pochi giorni giorni dal triste anniversario dell’omicidio della guardia ecologica Valerio Verri – erano rivolte al personale del carcere di Duenas, dove si trova detenuto. Gli agenti si erano presentati da lui per trasferirlo nel penitenziario di Zuera (Saragozza) dove oggi inizia il processo per il triplice omicidio commesso nella zona di Teruel nel dicembre del 2017. Igor, lo ricordiamo, poco prima di essere arrestato uccise a colpi di pistola l’agricoltore Josè Luis Iranzo e due agenti della Guardia civil, Victor Romero e Victor Jesus Caballero.

Di essere trasferito, però, Feher non ne voleva sapere. Si era quindi preparato a resistere a tutti i costi. Si era addirittura costruito una specie di armatura, fatta da diversi strati sovrapposti di vestiti e riviste. Quando il personale è arrivato a prenderlo ha reagito con violenza, aggredendo gli operatori carcerari e mandandone all’ospedale cinque. Per prima cosa, il serbo ha cercato di ferire un funzionario del carcere con delle schegge di piastrella staccate dal bagno della cella. Ne è nata una furiosa colluttazione, durante la quale Feher ha colpito con calci e pugni cinque operatori che cercavano di fermarlo. Un’aggressione messa a segno con un tasso di violenza e imprevedibilità che confermano, anche dopo anni dietro alle sbarre, la pericolosità di IgorNorbert. Ne sanno qualcosa gli agenti carcerari feriti. Secondo i media spagnoli avrebbero riportato lesioni al collo e alle braccia. Uno di loro avrebbe anche un dito rotto. Alla fine, non senza fatica, sono comunque riusciti a bloccarlo e ad affidarlo all’unità speciale della Guardia civil chiamata per trasferirlo a Saragozza.

L’aggressione a funzionario e personale del carcere sarebbe solo l’ultima goccia di un’escalation iniziata mercoledì. Quando, cioè, Feher ha scoperto che a breve sarebbe stato trasferito per presenziare al processo per gli omicidi. Anche al suo avvocato spagnolo avrebbe ribadito di non voler lasciare la sua cella. "Se vogliono che me ne vada dovranno venire a prendermi ma si ricordino che ho perso tutto e che ucciderò chiunque potrò" avrebbe detto. Non è la prima volta che Igor rifiuta di partecipare a un’udienza in tribunale. Era accaduto anche a Ferrara, all’inizio del processo per le rapine violente dell’estate del 2015, per le quali è stato di recente condannato a vent’anni di reclusione. Durante una delle prime udienze, il serbo non si era presentato al videocollegamento dalla Spagna, inviando una stringata comunicazione ai giudici estensi. "Non è necessario che ci sia perché c’è la convinzione che io debba essere condannato – aveva scritto il killer tra il formale e il beffardo –. Quindi è sufficiente la presenza del mio avvocato. Muchas gracias. Tante grazie".