Omicidio Ferrara, la difesa del 16enne: "Non volevo uccidere"

Il ragazzo accusato di tentato omicidio e stalking ha raccontato la sua verità. Arresto convalidato e poi la messa in comunità

Le indagini sui cugini uccisi

Le indagini sui cugini uccisi

Ferrara, 27 maggio 2021 - "Non volevo uccidere, solo vedere lei. Poi, però, quando sono stato scoperto ho avuto paura". E’ la sostanza di quanto il sedicenne arrestato dai carabinieri nel Portuense, con le pesantissime accuse di tentato omicidio, stalking, violazione di domicilio e porto abusivo di coltello ha raccontato. Ieri il ragazzo è comparso davanti al giudice del Tribunale dei minori, Luigi Martello, che al termine dell’interrogatorio ha convalidato l’arresto che era stato eseguito nella notte tra lunedì e martedì, dai carabinieri. Il giudice ha poi disposto la messa in comunità per il sedicenne, dove potrà avere tempo di capire la gravità di quanto fatto.

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Ha ammesso tutto davanti al giudice, assistito dall’avvocato Massimo Bissi, tranne che avesse intenzione di fare del male alla bambina di undici anni di cui si era invaghito da maggio dello scorso anno, né uccidere suo padre. Non ha cercato di negare l’accaduto anche perché era impossibile: il sedicenne dopo aver percorso quindi chilometri a piedi, di notte, una volta raggiunta la casa dove la bambina vive con i genitori è riuscito a entrare e nascondersi in uno sgabuzzino, dove avrebbe trascorso un po’ tempo fino a quando il padre della ragazzina non si è alzato ed ha aperto lo stanzino trovandolo dentro. A quel punto la colluttazione e il ragazzino che sfodera il coltello che aveva portato con sé e il ferimento dell’uomo.

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"In quel momento si è spaventato – spiega il suo legale, l’avvocato Bissi – ed ha reagito, poi si è reso conto. Credo abbia compreso la gravità dal suo gesto". Ma se il sedicenne ha più volte ribadito che non aveva intenzione di uccidere. Restano i fatti comunque gravi: entrare in una casa di notte, armato di coltello – che il ragazzo avrebbe spiegato di aver portato con sé per difesa considerando che doveva percorrere di notte quindici chilometri da solo – e avere accoltellato un uomo.

Il ragazzo ha anche raccontato al giudice di aver conosciuto la bambina a maggio scorso in una chat e, secondo quanto da lui raccontato, si erano visti tre volte sempre alla presenza di un adulto. Era molto preso. Poi la decisione di lei, ricordiamo che ha undici anni, di non volerne più sapere e lui che non se ne fa una ragione e decide di andare a trovarla casa. Il ragazzo dice non per farle del male. I carabinieri ritengono che non sia proprio così e il ferimento del padre con un coltello, non fa altro che confermare questa ipotesi.