"Nonna sola in Polonia per un errore sul volo"

L’anziana doveva prendere l’aereo da Palermo a Bologna. È finita invece su quello per Breslavia. L’odissea dei parenti per riportarla a casa

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di Silvia Giatti

Doveva atterrare a Bologna e si ritrova in... Polonia. Una storia di sviste, disguidi, errori e di una disabilità che, nel 2021, non dovrebbe penalizzare chi ne è colpito. Fatto sta che Caterina, 69 anni, nativa di Alcamo (Trapani) ma da tanti anni residente a Ferrara, dalla sera di mercoledì fino a ieri pomeriggio ha vissuto un vero e proprio ‘viaggio da incubo’. Una disavventura raccontata al Carlino dalla nipote Sara di 21 anni. La donna, sordomuta dalla nascita, ma dotata di un apparecchio che le permette di parlare e sentire appena un po’, per la prima volta nella sua vita, affronta da sola il viaggio di ritorno a casa. Ha un biglietto aereo della compagnia Ryanair che parte da Palermo, destinazione Bologna. L’imbarco è a fine giornata, alle 22 e l’arrivo al Marconi è previsto verso la mezzanotte dove ad attenderla ci sarà la figlia Sabina, anche lei con lo stesso problema di Caterina, e la nipotina di 15 anni, che ha prenotato il biglietto aereo che avrebbe dovuto portare la nonna dalla Sicilia a Ferrara.

La sua famiglia cerca di mettersi in contatto con referenti dell’aeroporto di Punta Raisi per fornire assistenza alla nonna, affinché, per qualche strana ragione, non finisca chissà dove. Ma trovare un aiuto è impossibile e dunque il lontano sospetto diventa realtà. "Nessuno ci ha mai riposto per fornire aiuto" racconta la nipote con la voce di chi, per una notte e una mattina, è rimasta incollata al telefono per portare a casa la parente. Mercoledì sera, Caterina si arma di coraggio e si imbarca. Azzecca il numero del gate, il nove, ma in quell’imbarco, prima del volo per Bologna, c’è il volo Ryan per Breslavia, in Polonia. Si mette così in coda nella fila sbagliata, passa il controllo del gate, nessuno si accorge che il biglietto ha la sigla ‘Blq’ (che sta per destinazione Bologna) e una volta arrivata sull’aereo la fanno persino sistemare, ironia della sorte, nello stesso posto a sedere del volo che invece avrebbe dovuto prendere. E anche qui nessuno controlla. È solo all’una di notte, in un piccolo aeroporto della Polonia, con le luci quasi spente, che Caterina si rende conto di essere arrivata in un altro mondo. E non può nemmeno telefonare con il suo cellulare perché la sua sim non è abilitata alle chiamate dall’estero. Una ragazza polacca, "forse una passeggera del volo che aveva preso la nonna" immagina la nipote, capisce il problema e insieme a un addetto delle pulizie dell’aeroporto fornisce il cellulare all’anziana che, a quel punto, riesce a parlare con la figlia Sabina e con Sara che conosce l’inglese.

"L’aeroporto di Palermo non mi ha mai risposto, così come Ryanair mi ha detto che non è loro la responsabilità" dichiara sconsolata Sara. Fatto sta che grazie al personale del consolato in Polonia "Luigi Iannuzzo che ringrazierò a vita – dice la nipote – mia nonna si è fatta, in piena notte, 300 chilometri di auto per riuscire a prendere un aereo da Cracovia. Tutto è bene quel che finisce bene. Perché Caterina è tornata nella sua città alle 17 di ieri. "Non è possibile che sia successo tutto questo" afferma la giovane Sara. "Perché non hanno controllato il biglietto della nonna a terra o una volta salita a bordo?" si chiede. Ieri mattina nipote e mamma, dopo una notte di lacrime, si sono recate anche in questura per raccontare i fatti ma "non c’è reato perché nonna Caterina è tornata a casa" conclude Sara che non ha più voce per aggiungere altro.