Nuovi pozzi, lavori al Cer e nei canali. Nel piatto ci sono dieci milioni

"Per domani abbiamo convocato in Regione la cabina di regia", dice l’assessore Priolo

"Bene i tempi rapidi per la dichiarazione di stato di emergenza nazionale sulla crisi idrica, arrivata in 4 giorni dalla richiesta della Regione, e l’assegnazione delle risorse per affrontare le maggiori criticità. I 10 milioni e 900mila euro attribuiti all’Emilia-Romagna, a fronte di un fabbisogno stimato per le sole urgenze di 13 milioni e 700 mila euro, permetteranno di dare una risposta. Già per domani abbiamo convocato in Regione una cabina di regia che dovrà condividere gli interventi da inserire nel piano, con tutte le misure di assistenza alla popolazione e le opere più urgenti per ripristinare la funzionalità dei servizi pubblici e delle reti". Così l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo, dopo la decisione del consiglio dei ministri. Nei prossimi giorni, un’ordinanza del capo del dipartimento nazionale di Protezione civile fisserà le regole per attuare le azioni. "Dopo il via libera del governo, ora la Regione lavorerà per definire il piano degli interventi – continua –. Agiremo su quattro macroaree, intervenendo in tutte le province, da Piacenza a Rimini – Appennino, Po, Romagna e Ferrara – puntando per esempio, per quanto riguarda l’idropotabile, a ottimizzare le captazioni da sorgenti o pozzi che attingono in falda, oltre a prelievi dal Po a livelli più bassi di quelli attuali". Il punto di partenza sarà la ricognizione del fabbisogno che è stata svolta nelle scorse settimane, in particolare per le misure di assistenza alla popolazione e gli interventi urgenti. A questi, si aggiunge la richiesta di 23 milioni per interventi di riduzione del rischio residuo da attuare nel medio termine. I gestori del servizio idrico hanno indicato la rigenerazione di pozzi e la realizzazione di nuovi; la sostituzione di condotte, l’installazione di pompe idrovore e di sistemi di potabilizzazione mobili. L’acquedotto Cadf di Ferrara ha inserito il rilievo tridimensionale dell’alveo del Po e la costruzione di una nuova opera di presa. La ri-perforazione di pozzi nel campo interno alla centrale di potabilizzazione di Ro Ferrarese e il rifacimento della condotta tra Serravalle e Ro Ferrarese. La Bonifica della Pianura di Ferrara punta sul recupero da collettore Fosse. Per il Canale Emiliano-Romagnolo, la rimozione dei sedimenti all’opera di presa per agevolare il flusso idrico verso le elettropompe; l’installazione di lamiere in acciaio sulle bocche di presa delle idrovore per il miglior funzionamento delle elettropompe.