
Dalla visione ‘sociale’ dei sindacati a quella ‘imprenditoriale’ delle associazioni di categoria. Sulla revisione al reddito di cittadinanza voluto dal governo ci sono diverse sensibilità che corrispondono ad angoli prospettici quasi antitetici. Sì, perché a fronte di chi sostiene le – pur legittime istanze dei percettori del sussidio – ci sono centinaia di imprenditori, anche nella nostra Provincia, che si trovano ancora alle prese con una fortissima carenza di manodopera. "Nella sua impostazione originaria – analizza il presidente provinciale di Cna, Davide Bellotti (foto) – il reddito di cittadinanza si poneva come una misura ‘ponte’ che aveva la finalità di sostenere le persone temporaneamente senza occupazione, verso nuovi sbocchi e opportunità. Evidentemente, questi proponimenti non sono stati raggiunti. Anzi, possiamo dire che su questo fronte il sussidio è stato totalmente fallimentare e, anche a causa di questo, le imprese ferraresi (e non solo) si trovano a dover fare i conti con un’assenza di manodopera e forza lavoro che mina pesantemente la competitività del nostro territorio". Dunque, se è vero che la misura venne pensata con l’auspicio di andare incontro alle esigenze dei più fragili, paradossalmente ha contribuito – sul segmento produttivo – ad allargare un problema che ora non si può più considerare secondario. Ed è anche per questo che da parte delle imprese c’è molta attesa per ciò che il governo ha in mente sul versante della formazione delle persone che, in assenza del reddito, affronteranno i percorsi propedeutici al reinserimento lavorativo. "Sotto il profilo della ricaduta in termini sociali – chiarisce Bellotti – il nostro punto di osservazione non è diretto. Lo è invece quello legato ai riflessi sul mondo del lavoro, sul quale il reddito di cittadinanza, ribadisco, è stato completamente deficitario. Non sappiamo se la revisione riuscirà a esserlo, ma sicuramente l’impostazione iniziale del sussidio necessitava di una profonda revisione". All’indomani delle prime sospensioni dell’erogazione del reddito, Federturismo aveva dato notizia di un rimbalzo di disponibilità di lavoratori stagionali, in particolare nelle località balneari, per gli impieghi nei quali non è indispensabile un corso di formazione. Tuttavia, questo rimbalzo, non sembra aver interessato il nostro territorio. "Nel ferrarese – conferma il presidente di Cna – purtroppo, anche sul versante dei lavoratori stagionali, le imprese denunciano ancora una forte carenza di addetti".
f. d. b.