Oggi l’ultimo saluto a Manuel, una vita spezzata a sedici anni

L’addio alle 15 nella chiesa di Quartesana, paese dove il ragazzo viveva con la mamma e i fratelli

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La sua maglia – quella che aveva indossato correndo verso la porta con il pallone – posata sul feretro. Con i colori del Padova Calcio, i colori di una passione che inseguiva fin da piccolo sarà salutato Manuel Lorenzo Ntube, 16 anni, travolto e ucciso mentre una notte percorreva in bicicletta via Pomposa in compagnia di un amico, anche lui sul sellino in quella striscia d’asfalto che sembra un tunnel stretto tra il guardail e gli alberi. L’ultimo saluto sarà oggi, alle 15, nella chiesa di Quartesana il paese dove il ragazzo viveva con la mamma, una sorella ed un fratello anche lui calciatore. Ai lati del feretro con i compagni di squadra anche gli studenti dell’istituto scolastico Einaudi, dove Manuel Lorenzo Ntube frequentava la classe seconda B. A scuola forte il dolore ma anche – come a fare da contraltare – i segni e le testimonianze per ricordarlo, negli striscioni scritti con i pennarelli, parole circondate da cuori, le firme dei ragazzi. Le parole per accompagnare il ragazzo e cercare di fare coraggio ai suoi familiari, agli amici saranno pronunciate da don Vittorio Serafini, parroco dell’antica chiesa di San Giovanni Martire a Quartesana. L’istituto Einaudi, dopo una raccolta fondi alla quale hanno partecipato studenti e insegnanti, consegnerà una busta alla madre Sabrina Buzzoni e al padre Felix Ewan Ntube. Con loro ci saranno Michael e Melissa, fratello e sorella di Manuel. La famiglia, dopo il tragico incidente, non è stata lasciata sola. Il mondo del calcio e quello della scuola hanno avvolto in un abbraccio genitori e figli, quasi a volerli proteggere dopo la perdita del loro angelo.