Oggi è il giorno della mobilitazione alla Berco di Copparo. Dalle 6 del mattino lavoratrici e lavoratori dello stabilimento incroceranno le braccia per otto ore e, lungo la giornata, vi sarà presidio dinanzi alle portinerie. Questa la prima azione proclamata dalle Rsu a seguito dell’atto unilaterale comunicato dai vertici aziendali venerdì scorso, ossia l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 247 lavoratori, che andrebbero ad aggiungersi ai 153 che hanno aderito al percorso di mobilità volontaria che si è chiuso lo scorso 16 gennaio.
Una decisione che ha seguito di pochi giorni l’altra comunicazione da parte dell’Azienda relativa alla disdetta del Contratto integrativo aziendale a decorrere dal 1° marzo. Su questo nuovo capitolo della complessa vertenza interviene anche l’ex presidente della Regione ed europarlamentare del Pd Stefano Bonaccini, che ritiene ciò che sta accadendo ancora alla Berco di Copparo "indegno e inaccettabile". E, riferendosi alla procedura di licenziamento per 247 dipendenti, ritiene che "tutto questo, in Emilia-Romagna, terra del Patto per il Lavoro e per il Clima è impensabile. La Regione è stata ed è al fianco dei dipendenti. Il Ministero delle imprese è capace di battere un colpo o dorme? La tutela del posto di lavoro è tutela della dignità delle persone e delle loro famiglie. Combatteremo assieme per far cambiare idea alla proprietà".
A condannare l’atteggiamento della proprietà di Berco sono anche le segreterie provinciali di P.S.I, +Europa, Azione, P.R.I. e Italia Viva: "La lettera di licenziamento unilaterale inviata a 247 lavoratori da parte dell’azienda non trova riscontro rispetto alle possibili aperture manifestare fino a qualche giorno fa di poter concordare con le parti sociali un possibile percorso e quindi un accordo. Attendiamo una risposa chiara del Governo sul tavolo di crisi convocato per il 13 febbraio al Ministero con le parti sociali, affinché vi possa essere un ripensamento ai licenziamenti già annunciati da Thyssenkrupp, poi ritirati e oggi riproposti in una forma inaccettabile e che mette in grave crisi un intero territorio. Siamo al fianco dei lavoratori".