"Ogni crepa fa filtrare la luce" Il messaggio di speranza di Zuppi

Nella chiesa di Sant’Agostino il cardinale ha invitato alla speranza e ricordato le vittime del sisma 2012

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Ricordare quanto il sisma ha insegnato per affrontare ogni difficoltà. E’ questo il messaggio lanciato dal cardinale Matteo Maria Zuppi, ieri nella chiesa di Sant’Agostino, durante la messa per celebrare il decennale del sisma. "Dieci anni fa come oggi la terra ha sussultato e cambiato la nostra storia - ha aperto don Gabriele Porcarelli - da lì, un lungo percorso perché il sisma non finisce con l’ultima scossa. Tanto è stato fatto ma c’è ancora altro: per la parte spirituale c’è ancora tanto da fare. E a questo sisma si è aggiunta la pandemia. Ma non vogliamo scoraggiarti o abbatterci". Vicinanza poi espressa dal cardinale. "In questo giorno portiamo nel cuore tutte le comunità colpite, che hanno vissuto la tragedia – ha detto Zuppi - il sisma che ci portiamo nel cuore dev’essere motivo di crescita e consapevolezza. In questa celebrazione ricordo tutte le vittime ma anche le loro famiglie, stretto a chi è restato e vive la sofferenza della perdita". E suggerisce. "Cerchiamo di essere buoni cristiani nelle apocalissi che stiamo attraversando come la pandemia e la guerra – ha proseguito - sono altri terremoti che stiamo attraversando. Ricordiamo però che ogni crepa fa filtrare una luce: ha il volto di Dio che permette di vedere la speranza. Non dobbiamo dimenticare quei momenti ma superarli cercando forza e sicurezza. Anche Dio stava sotto quelle macerie, soccorritore generoso delle anime impaurire". L’insegnamento. "Avendo conosciuto la forza delle tenebre ritiriamo fuori ciò che si è imparato in quei giorni - esorta - l’amore è la speranza che ci ha consolato, la spinta verso gli altri, la solidarietà, consapevoli così che anche il male si può sconfiggere e poi ricostruire. Non aspettiamo i terremoti per scoprire qual è la nostra forza, per vincere l’isolamento. Siate solidali verso chi oggi si trova all’improvviso a non aver più nulla, nemmeno una casa, come voi vi siete ritrovati 10 anni fa". Una cerimonia durante la quale si sono ricordati Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni, i due ragazzi che hanno perso la vita nel crollo del capannone delle Ceramiche Sant’Agostino e che si uniscono alle altre 3 vittime: la santagostinese Nerina Balboni di 103 anni uccisa nel cedimento della cascina, Gerardo Cesaro di 59 anni alla Tecopress di Dosso e il 29enne Tarik Naouch, colpito da una trave all’Ursa Insulation, a Ponte Rodoni. "Un decennale che a Terre del Reno si vive con un misto di tristezza ricordandoci delle vittime che abbiamo avuto sul territorio – dice il sindaco Roberto Lodi – e con molta speranza perché bisogna guardare avanti, è stato ricostruito tanto. Dobbiamo fare tesoro ed esperienza di quello che abbiamo fatto".

Laura Guerra