Oltre 11mila poveri: è emergenza "Una piaga, non vanno lasciati soli"

Sono le persone seguite dalla rete formata dalle associazioni di volontariato, il numero è la punta dell’iceberg

Oltre 11mila poveri: è emergenza  "Una piaga, non vanno lasciati soli"

Oltre 11mila poveri: è emergenza "Una piaga, non vanno lasciati soli"

di Mario Bovenzi

Si chiama Massimo Travasoni, è un po l’anima del Centro di Solidarietà Carità, scaffali su scaffali che si perdono all’infinito lungo la scala ed i gradini della solidarietà. Fabrizio Fabrizi è il presidente. Travasoni ricopre il ruolo di vice. Fianco a fianco in una missione quotidiana. Dice Travasoni, raccontando di se: "L’essere umano è nato per fare del bene agli altri, io cerco di seguire questo comandamento. Cerco ogni giorno di fare qualcosa di buono per il mio prossimo. Non se se ci riesco, so però che lo faccio, ci credo". Da quegli scaffali, da quei magazzini partono generi alimentari per la rete di associazioni formate da volontari che come lui credono che sulla terra ci siamo per fare qualcosa di buono. I dati sono però preoccupanti. "Nel 1999 – racconta – davamo i generi alimentari a 30 associazioni, le persone che venivano seguite erano 3mila. Adesso abbiamo davanti ben altri numeri. Le associazioni che si rimboccano le maniche per gli altri sono diventate 70, le persone che tendono una mano sono diventate 11mila a Ferrara e provincia. Il 50% di queste vivono in città, è un universo più grande, magari hai la sensazione di essere più protetto, più seguito". I bancali arrivano grazie alla collaborazione con il Banco alimentare di Imola. "In questo modo le associazioni vengono qui a prendere i pacchi, senza bisogno di andare lontano. Vengono distribuiti in base alle persone che aiutano, secondo criteri ben precisi". Oltre a questo universo ci sono poi le famiglie che seguono direttamente, sono 250 nuclei. "Andiamo noi – racconta –, usiamo il passa parola. Chi segnala una famiglia prepara il pacco e lo porta anche nelle case. Qui funziona così, niente parole, fatti. Chi vuole far del bene, si rimbocca le maniche e aiuta in modo diretto". Come una trentina di studenti dell’università che hanno alzato la mano per dire presente all’appello del cuore. "Così si rapportano con la vita, capiscono cosa vuole dire, il valore dell’aiuto al prossimo, quanto drammatica può essere la povertà". I volontari entrano anche nelle scuole, la filosofia è la stessa. "Spieghiamo agli alunni cosa vuol dire aiutare e anche loro diventano alfieri lungo questa strada, segnalano persone che hanno bisogno. Si mettono a disposizione per dare una mano magari con le raccolte alimentare. Come ho detto, qui non si fanno parole. Con le parole non si mangia". Tra i progetti, in questa impresa della bontà, c’è ‘Condividere i bisogni’. E’ condotto dal Centro di Solidarietà Carità odv di Ferrara. L’Amministrazione comunale ha deciso di garantire un contributo di 30mila euro, approvato dalla giunta su proposta dell’assessore alle politiche sociali Cristina Coletti, per l’attività di assistenza svolta durante tutto il 2022.

"Il lungo periodo di emergenza di questi ultimi anni, con le conseguenze sociali della pandemia, dell’aumento dei costi energetici e di altri fattori economici – sottolinea Coletti – ha determinato un preoccupante incremento del numero di famiglie in condizione di fragilità, anche all’interno di fasce di popolazione che prima d’ora non avevano mai avuto esigenze di assistenza e che ora si trovano a vivere in situazione di disagio economico e sociale. Per questo l’Amministrazione comunale continua a sostenere con convinzione il Centro di Solidarietà Carità che da lungo tempo svolge l’encomiabile attività di raccolta e distribuzione di generi alimentari e farmaci, con l’obiettivo di sostenere tante persone in condizione di difficoltà sul nostro territorio".